Luigi Filippo di Francia: differenze tra le versioni
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''Nos bien-aimés fils puînés conserveront les titres qu'ils ont portés jusqu'à ce jour.''
''Nos bien-aimées filles et notre bien-aimée sœur ne porteront d'autre titre que celui de '''princesses d'Orléans''', en se distinguant entre elles par leurs prénoms.''
:''Il sera fait, en conséquence, sur les registres de l'état civil de la Maison royale, dans les archives de la Chambre des Pairs, toutes les rectifications qui résultent des dispositions ci-dessus [...]''</ref> il nuovo re definì l'assunzione del cognome "d'Orléans" per la casata regnante e assegnò al suo figlio primogenito il titolo di ''Principe Reale'' (non più ''delfino'' come in passato) e di ''duca di Orléans'',
Già il mese successivo alla propria ascesa al trono, Luigi Filippo fece approvare una [[Costituzione]]
Innanzitutto si trattava di una Costituzione approvata dai due rami del Parlamento e non ''ottriata'', ovvero concessa, dal re, il quale era re "dei Francesi" (e non "di Francia e di Navarra" come il suo predecessore). Questo nuovo titolo (già utilizzato da [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] dal [[1789]] al [[1792]]) fu un'innovazione costituzionale di rilievo, che legò la sovranità al popolo e non al monarca, il quale, secondo una fortunata espressione di [[Adolphe Thiers|Thiers]] «[[Il re regna ma non governa|regna ma non governa]]».
[[File:Louis-Philippe 1842 Lerebours Claudet.jpg|thumb|right|[[Dagherrotipo]] di Luigi Filippo del 1842]]
Un altro forte simbolo della nuova monarchia fu l'adozione della [[bandiera francese|bandiera tricolore]] in sostituzione della bandiera bianca con i gigli d'oro dei [[Borbone|Borboni]].
Le
L'iniziativa legislativa divenne anche parlamentare, oltre che regia.
Nel [[1832]] sua figlia, la principessa [[Luisa Maria di Francia|Luisa Maria]], sposò il primo
Nel [[1843]], tramite [[Rochet d'Héricourt]], un trattato d'amicizia e di commercio fu firmato con il sovrano di [[Scioa]], il [[negus]] [[Sahle Selassie]].
Per qualche anno Luigi Filippo regnò piuttosto modestamente, evitando l'arroganza, lo sfarzo e le spese eccessive dei suoi predecessori. A dispetto di questa apparenza di semplicità, il sostegno del re arrivava dalla media [[borghesia]]. All'inizio
Il supporto dato in un primo tempo al ''Mouvement'' capeggiato da [[Adolphe Thiers]] fece posto al conservatorismo incarnato da [[François Guizot]]. Sotto la sua guida, le condizioni di vita delle classi popolari si deteriorarono e le imposte aumentarono considerevolmente. La crisi economica del [[1846]]-[[1848]], collegata all'azione del partito repubblicano che organizzò la cosiddetta "[[Campagna dei banchetti]]" — riunioni politiche private —, portò il popolo a una nuova rivoluzione.
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Luigi Filippo, pur essendo molto popolare, sopravvisse a sette tentativi di assassinio, di cui il più famoso ebbe per protagonista un legittimista italiano.
Il 28 luglio 1835 il re scampò ad un attentato perpetrato da [[Giuseppe Fieschi]] e da altri cospiratori di [[Parigi]]. Durante l'annuale rivista della [[Guardia nazionale francese|Guardia Nazionale]] per commemorare la rivoluzione, Luigi Filippo stava passando per il [[boulevard du Temple]], che collegava [[Place de la République (Parigi)|place de la République]] con la [[Bastiglia (Parigi)|Bastiglia]], accompagnato dai suoi tre figli, il duca di Orléans, il [[Luigi, duca di Nemours|duca di Nemours]] ed il [[principe di Joinville]], oltre ad uno staff molto numeroso di personalità al seguito.
Fieschi, nativo della Corsica, attaccò la carrozza del re con una "macchina infernale", un'arma autoprodotta consistente in venticinque pistole in grado di sparare contemporaneamente.<ref>Bouveiron, A. "III." [http://books.google.com/books?id=G62pc-6WJWYC&pg=PA16#v=onepage&q&f=false Historical and Biographical Sketch of Fieschi]. N.p.: n.p., n.d. 16. Google Books. Web. 24 Dec. 2012.</ref> I colpi vennero sparati dal nº 50 di boulevard du Temple (oggi una placca commemorativa si trova in loco), una casa che Fieschi aveva recentemente preso in affitto.
[[Horace Vernet]], il pittore del re,
Fieschi venne immediatamente catturato e giustiziato l'anno successivo tramite [[ghigliottina]] assieme ai suoi due complici.
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