Guerra in Iraq: differenze tra le versioni

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{{Guerre e conflitti recenti nel Golfo Persico}}
La '''guerra d'Iraq''' (o '''seconda guerra del Golfo''') è stato un [[guerra|conflitto bellico]] iniziato il 20 marzo [[2003]] con l'invasione dell'[[Iraq]] da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli [[Stati Uniti d'America]], e terminato il 18 dicembre [[2011]] col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene insediate dall'esercito americano su delega governativa statunitense.
 
L'obiettivo principale dell'invasione era la deposizione di [[Saddam Hussein]], già da tempo visto con ostilità dagli Stati Uniti per vari motivi: timori (poi rivelatisi infondati) su un suo ipotetico tentativo di dotarsi di armi di distruzione di massa, il suo presunto appoggio al [[terrorismo islamista]], il volersi appropriare delle ricchezze petrolifere e l'oppressione dei cittadini iracheni da parte di una dittatura sanguinaria. Questo obiettivo di invadere l'Iraq fu raggiunto rapidamente: il 15 aprile 2003 tutte le principali città erano nelle mani della coalizione, e il 1º maggio il presidente statunitense [[George W. Bush]] proclamò concluse le operazioni militari su larga scala. Tuttavia il conflitto si tramutò abbastanza presto in una resistenza e in una guerra di liberazione dalle truppe straniere, considerate invasori da molti gruppi armati arabi sunniti e sciiti, per sfociare infine in una [[guerra civile]] fra le varie fazioni, causata da una squilibrata gestione del potere (che agevolò le componenti sciite maggioritarie): conflitto civile che, sotto alcuni profili, è tuttora in corso.