Leon Petrażycki: differenze tra le versioni

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== Vita ==
 
'''Leon Petrażycki''' nacque nella nobiltà di campagna polacca della regione di [[Vitebsk]], nell'[[Impero Russo]]. Si laureò all'[[Università di Kiev]] nel [[1890]], passò due anni con borsa di studio a [[Berlino]] e ottenne un [[dottorat]]o nel [[1896]] all'[[Università di San Pietroburgo]]. Qui lavorò dal [[1897]] al [[1917]] come professore di [[filosofia del diritto]]. Nel [[1906]] fu eletto nella sfortunata prima [[Duma]] e, quando la legislatura finì dopo qualche mese, fu incarcerato per le sue proteste. Fu incaricato alla corte suprema di [[Russia]] nel [[1917]], ma dovette fuggire durante la [[rivoluzione d'Ottobre]]. Si trasferì in [[Polonia]] dove diventò il primo professore di [[sociologia]] all'[[Università di Varsavia]] nel [[1919]]. È stato uno scrittore prolifico in più lingue e un famoso conferenziere universitario con un gran numero di studenti, si [[suicidio|suicidò]] nel [[1931]].
Fu uno degli insegnanti di [[John Stanislaw Batavia]].
 
== Opere ==
 
Petrażycki pubblicò molte opere in [[lingua russa|russo]], [[lingua tedesca|tedesco]] e [[lingua polacca|polacco]]. Molte delle sue idee più mature sono state conservate solo grazie alle letture in possesso dei suoi studenti. Perfino in Polonia il suo lavoro non è molto conosciuto. Le più importanti opere sono state importate più a occidente grazie al sociologo russo-americano Nicholas S. Timasheff nel [[1955]]. Nonostante i più recenti tentatividi divulgazione, le sue opere sono ancora quasi sconosciute in occidente. In [[Italia]] si è interessato alle sue opere il sociologo Edoardo Fittipaldi, allievo di Vincenzo Ferrari.
 
== Pensiero ==
 
Petrażycki concepisce il [[diritto]] come un fenomeno empirico e [[psicologia|psicologico]], che può essere studiato meglio tramite l'[[introspezione]]. Secondo il polacco, il diritto prende forma attraverso le esperienze giuridiche (emozioni, pulsioni) implicando una relazione biunivoca tra diritto da una parte e dovere dall'altro. Se questa esperienza giuridica include la rappresentazione di fatti normativi nel senso più ampio ([[leggi]], [[sentenze]], [[contratto|contratti]], [[consuetudine|consuetudini]], ordini) si chiama "diritto positivo", se invece manca di tale rappresentazione, si tratta di "diritto intuitivo". Egli oppone il "diritto ufficiale" (creato dallo Stato e dai suoi apparati) al "diritto non ufficiale" (creato dagli agenti sociali), il quale lo lega alla teoria del [[pluralismo giuridico]]. Riprende l'idea di [[Eugen Ehrlich]] del diritto vivente quando asserisce che "la vera pratica del diritto civile o di altri diritti non si trova nei tribunali, bensì totalmente da un'altra parte. I suoi praticanti non sono i giudici e gli avvocati, ma ogni singolo cittadino..." (Petrażycki 1897, citato da [[Motyka]]) In ogni caso, la sua teoria è fortemente anti-[[statalismo|statalista]] e molto critica della teoria positivista regnante nel suo tempo, la quale è considerata dal filosofo naive e priva di basi scientifiche. Inoltre respinge l'idea per cui solo gli esseri umani sono titolari di diritti, e può quindi essere considerato come un proponente dei diritti degli animali. Per tutte queste ragioni, può sembrare corretto denominarlo come un "padre incompreso della sociologia del diritto" (Adam Podgorecki 1980/81).
 
== Bibliografia ==
 
*Leon Petrażycki, ''Law and Morality''. Edited with an Introduction by N.S. Timasheff. Cambridge, Mass: Harvard University Press 1955;
*Krzysztof Motyka, ''Law and Sociology: The Petrażyckian Perspective''. In: Michael Friedman (ed.) Law and Sociology. Current Legal Issues 2005. Oxford: Oxford University Press 2006, pp. 119–140.
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