Cinema di genere: differenze tra le versioni

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==Caratteristiche del cinema italiano di genere tra gli anni sessanta e ottanta==
Dalla fine degli anni cinquanta il cinema italiano nel mondo iniziò ad avere un grande successo e riconoscimento ed una grossa distribuzione. Con questa fase si sviluppò sia il cinema d'arte, che veniva considerato il vero risultato di cui l'Italia avrebbe potuto vantarsi, che quello di genere, molto stimato all'estero ma che in Italia veniva fatto principalmente per sostenere economicamente il cinema d'arte.
La caratteristica principale del cinema di genere italiano è il rifarsi al modello sviluppato nellenei decadidecenni precedenti da [[Cinema statunitense|hollywoodHollywood]], modello canonizzato e di successo e di trasfonderlo nel cinema italiano adattandolo ai gusti del pubblico locale e soprattutto ai mezzi di produzione a propria disposizione.
 
Si pensi al genere [[peplum]] che, seppur in Italia aveva avuto già una sua stagione agli albori del cinema con ad esempio ''[[Quo vadis? (film 1913)|Quo vadis?]]'' di [[Enrico Guazzoni]] nel [[1913]] o [[Cabiria]] di [[Giovanni Pastrone]] del [[1914]], ebbe un incredibile sviluppo a partire dai [[kolossal]] hollywoodiani, spesso girati proprio a [[Cinecittà]]. Infatti, da tali produzioni venne assimilato il ''modello'' di successo e ripetuto in chiave italiana in tutte le sfumature possibili da quella [[Film comico|comica]] (''[[Totò contro Maciste]]'' del [[1962]]) a quella [[Cinema dell'orrore|horror]] (''[[Maciste contro il vampiro]]'' del [[1961]] ed ''[[Ercole al centro della terra]]'' del [[1963]]).