Svastica: differenze tra le versioni

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La '''svastica''' (simbolo: 卐 o 卍) è un antico [[simbolo]] [[religione|religioso]] originario delle culture dell'[[Eurasia]], specialmente quelle di matrice [[Indoeuropei|indoeuropea]]. Rimane un simbolo largamente utilizzato nelle religioni dell'[[India]] e della [[Cina]], nonché nello sciamanesimo della [[Mongolia]] e della [[Siberia]], e in vari nuovi movimenti religiosi. Il termine italiano ha origine direttamente dal sostantivo maschile [[sanscrito]] '''svastika''' ([[devanāgarī]] स्वास्तिक), che, tra gli altri significati, indica, appunto, in quella lingua il disegno di una [[croce greca]] con i bracci piegati ad angoli retti.
 
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte culture fin dal [[Neolitico]]. Secondo l'archeologo russo Gennady Zdanovich, studioso della [[cultura di Sintashta]], uno dei più antichi centri indoeuropei dove sono state rinvenute tra le più numerose attestazioni del simbolo, lo svastica è "simbolo dell'universo", rappresentante i moti delle costellazioni del [[Orsa Minore|Piccolo]] e [[Grande Carro]], o Orsa Minore e Orsa Maggiore, roteanti intorno al [[polo nord celeste]].<ref name="ru-sled.ru">[[Gennady Zdanovich]]. [http://ru-sled.ru/o-mirovozzrenii-drevnix-zhitelej-strany-gorodov/ "О мировоззрении древних жителей «Страны Городов»"]. ''Русский след'', 26 June 2017.</ref> Anche [[René Guénon]] sostiene che lo svastica indichi la rotazione del Grande Carro intorno al polo nord celeste.<ref>{{cita libro|cognome=Guénon|nome=René|authorlink1wkautore=René Guénon|cognome2=Fohr|nome2=Samuel D.|titolo=Symbols of Sacred Science|editore=Sophia Perennis|anno=2004|isbn=9780900588785978-0-900588-78-5|pagina=117}}</ref> Secondo Reza Assasi, invece, lo svastica rappresenta il [[polo nord eclittico]] con la costellazione del [[Dragone (costellazione)|Dragone]] a fungere da raggio del simbolo.<ref name="academia.edu">{{cita pubblicazione|cognome=Assasi|nome=Reza|titolo=Swastika: The Forgotten Constellation Representing the Chariot of Mithras|url=https://www.academia.edu/4087681/|typetipo=Supplement: Šprajc, Ivan; Pehani, Peter, eds. ''Ancient Cosmologies and Modern Prophets: Proceedings of the 20th Conference of the European Society for Astronomy in Culture''|rivista=Anthropological Notebooks|volume=XIX|episodio=2|editore=Slovene Anthropological Society|città=Ljubljana|anno=2013|issn=1408-032X}}</ref>
 
Durante il [[Primo dopoguerra]] fu adottato dal [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]] (Partito nazista) come simbolo dello stesso, finendo per essere inserito nella bandiera ufficiale della [[Germania nazista]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]], a seguito del suo utilizzo nella bandiera della [[Germania nazista]], il suo uso in Occidente è oggetto di controversie, venendo spesso considerata come [[apologia]] di [[nazismo]].
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Lo svastica è un simbolo presente in pressoché tutte le culture religiose dell'[[Eurasia]].
 
Secondo [[René Guénon]], lo svastica rappresenta il polo nord, e solo secondariamente il sole quale funzione riflessa del polo. Esso rappresenta il moto di rotazione intorno a un centro o asse immobile (''[[Axis Mundi]]''). Come tale è smbolo della vita, del ruolo vivificante del principio supremo dell'universo, il [[Dio]], in relazione all'ordine del mondo. Esso rappresenta l'attività (il [[Logos|Verbo]] greco, l'''[[Oṃ]]'' indù, il ''Taiyi'', "Grande Uno", cinese) del principio dell'universo nella formazione del mondo.<ref>{{cita libro|cognome=Guénon|nome=René|authorlink1wkautore=René Guénon|cognome2=Fohr|nome2=Samuel D.|titolo=Symbols of Sacred Science|editore=Sophia Perennis|anno=2004|isbn=9780900588785978-0-900588-78-5|pp=64–67, 113–117}}</ref> Secondo Guénon, inoltre, lo svastica nella sua valenza polare ha lo stesso significato del simbolo cinese di [[yin e yang]], nonché di altri simboli tradizionali del funzionamento dell'universo, quali le lettere Γ ([[gamma (lettera)|gamma]]) e G, simbolizzanti il [[Grande Architetto dell'Universo]] del pensiero [[massoneria|massonico]].<ref>{{cita libro|cognome=Guénon|nome=René|authorlink1wkautore=René Guénon|cognome2=Fohr|nome2=Samuel D.|titolo=Symbols of Sacred Science|editore=Sophia Perennis|anno=2004|isbn=9780900588785978-0-900588-78-5|pagina=113–117, 130}}</ref>
 
L'archeologo russo Gennady Zdanovich, studioso delle più antiche attestazioni del simbolo presso la [[cultura di Sintashta]], identifica lo svastica come simbolo di emulazione dell'universo, e specificamente della rotazione delle costellazioni intorno al [[polo nord celeste]], l'[[Orsa Minore]] e il [[Grande Carro]].<ref name="ru-sled.ru"/> Anche René Guénon sostiene che lo svastica sia disegnato dalla rotazione del Grande Carro intorno al polo nord celeste.<ref>{{cita libro|cognome=Guénon|nome=René|authorlink1wkautore=René Guénon|cognome2=Fohr|nome2=Samuel D.|titolo=Symbols of Sacred Science|editore=Sophia Perennis|anno=2004|isbn=9780900588785978-0-900588-78-5|pagina=113–117}}</ref>
 
Secondo lo studioso Reza Assasi, lo svastica rappresenta invece il [[polo nord eclittico]] vicino a [[Zeta Draconis|ζ Draconis]], considerando la costellazione del [[Dragone (costellazione)|Dragone]] come uno dei due raggi del simbolo. Assasi sostiene che tale simbolismo è attestato successivamente, nella cultura dell'[[Iran]], come il carro di [[Mitra (divinità)|Mitra]] trainato da quattro cavalli. Il cosmo era visualizzato come roteante intorno a un centro fisso, in senso orario, trainato da quattro cavalli. Tale nozione fiorì successivamente nel [[mitraismo]] romano, e appare nell'iconografia e nelle rappresentazioni astronomiche mitraiche.<ref name="academia.edu"/>