Dalmasio Scannabecchi: differenze tra le versioni

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Nel [[1350]] sposò Lucia, sorella del pittore [[Simone dei Crocifissi|Simone di Filippo]]<ref>Filippini-Zucchini</ref>, col quale era legato da amicizia ma anche da rapporti professionali<ref>Nel ricevere la dote della moglie Lucia, in data 5 aprile 1350, egli dichiara di avere più di venticinque anni. Raffaella Pini, 2005</ref>.
Gli altri documenti, che attestano la presenza del pittore Dalmasio a Bologna abitante nella ''cappella'' di San Dalmasio e di San Domenico (1352-1356 e 1370-1373), non fanno purtroppo alcun riferimento a pitture o commissioni artistiche riconducibili a opere note.
 
Tra il [[1359]] e il [[1365]] è documentato a [[Pistoia]]: come si apprende dai ''Memoriali'', Dalmasio nominò il cognato Simone suo procuratore a Bologna<ref>Lodovico Frati, 1910</ref>: questi, a sua volta, si giovò di tale situazione, incrementando i suoi clienti con quelli di Dalmasio<ref>Le botteghe funzionavano in questo modo a Bologna, erano botteghe sociali e si differenziavano da quelle toscane che invece erano di tipo gerarchico. Roberto Eduardo de Simone, ''Lippo di Dalmasio: Analisi materiale dei dipinti murali'', Tesi di Laurea, relatore Fabrizio Lollini; Corso di laurea DAMS, Università degli Studi di Bologna, pp. 46-47</ref>. La bottega di Dalmasio e di Simone era probabilmente una delle più importanti a Bologna in quegli anni e trovava una forte concorrenza nella bottega, sempre a conduzione familiare, di [[Niccolò da Bologna|Niccolò di Giacomo]] e [[Jacopo di Paolo]]. Coadiuvato da questa prolifica unione, Dalmasio poté concentrarsi sul lavoro a Pistoia dove sappiamo che nel 1359 viene pagato per dipingere e decorare gli sportelli di un tabernacolo marmoreo per la [[Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas]]<ref name="Peleo Bacci p. 59">Peleo Bacci, 1941-43; Filippini-Zucchini, p. 59</ref>.
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La formazione artistica di Dalmasio fu inizialmente influenzata dalle innovazioni giottesche: si è creduto di poter riconoscere l'intervento del giovane Dalmasio nei busti di santi dipinti nella predella del polittico firmato da [[Giotto]] realizzato per una chiesa bolognese e oggi nella [[Pinacoteca Nazionale di Bologna]]<ref>Laclotte 1978</ref>. Successivamente il suo stile si avvicinò allo spirito narrativo pungente di [[Vitale da Bologna|Vitale]]. Agli anni quaranta dovrebbe risalire la bellissima ''Madonna col Bambino Johnson'', oggi conservata nel Philadelphia Museum of Art di [[Filadelfia]].
 
Probabilmente negli anni quaranta potrebbe essere stato a [[Firenze]], dove gli sono attribuiti gli affreschi con la ''Storie della vita di san Gregorio'' nella [[Cappella Bardi (Santa Maria Novella)|cappella Bardi]] in [[Basilica di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]]<ref>Parte della critica attuale ritiene di datare gli affreschi fiorentini agli anni trenta del Trecento, escludendo così il nostro Dalmasio dal ruolo di autore e assegnando l'intera opera allo ''Pseudo Dalmasio''.</ref>.
 
Tra il 1359 e il 1363 potrebbe aver realizzato gli affreschi con le ''Storie della vita di San Francesco'' nella chiesa dedicata al Santo a Pistoia: qui è palese il riferimento alle analoghe ''Storie'' giottesche ad Assisi sia nella ripresa precisa degli episodi, sia dal punto di visto stilistico (Dalmasio recepisce soluzioni plastiche più corpose).
Un documento del [[1359]] ricorda che ''Dalmaxius pictor bononiensis'', presente a [[Pistoia]], ha dipinto un tabernacolo per la [[chiesa di San Giovanni Fuorcivitas]]<ref name="Peleo Bacci p. 59"/> e anche negli anni seguenti lo stesso Dalmasio è attivo nella città toscana: questo dato documentario ha consentito di riconoscere in Dalmasio il pittore (di evidente formazione bolognese) che affrescò la cappella maggiore della [[Chiesa di San Francesco (Pistoia)|chiesa di San Francesco]] di Pistoia. Da questa attribuzione prende origine il ''corpus'' di opere attribuite a Dalmasio<ref name="Longhi 1950">Longhi 1950</ref> o, come si è preferito dire per lungo tempo, allo ''"Pseudo Dalmasio''"<ref name="Longhi 1950"/>. La necessità di usare questa formula onomastica derivava da una reale o presunta mancata corrispondenza tra le date delle opere attribuite e la vicenda cronologica del Dalmasio dei documenti<ref name="Boskovits 1975">Boskovits 1975</ref>. Gli affreschi di Pistoia, secondo alcuni autori, andrebbero datati al [[1343]], data riportata in una lapide ''in situ'': tuttavia la lapide non si riferisce alla decorazione pittorica, ma solo all'assegnazione della cappella maggiore alla famiglia Ciantori.
 
=== Opere attribuite ===
* ''Madonna col Bambino'', [[Filadelfia]], [[Philadelphia Museum of Art]], inv. 3
* ''Storie della vita di san Gregorio'', affreschi nella [[cappella Bardi (Santa Maria Novella)|cappella Bardi]] della [[Basilica di Santa Maria Novella|chiesa di Santa Maria Novella]] a [[Firenze]] (1340-1350 circa)
* ''Storie della vita di san Francesco'', affreschi nella [[chiesa di San Francesco (Pistoia)|chiesa di San Francesco]] a [[Pistoia]] (1360-1365 circa)
* Dittico
** ''Crocefissione'', Firenze, [[villa La Pietra|collezione Acton]]
** ''Deposizione dalla croce'', [[New York]], collezione privata
* ''Crocefissione'', [[Pinacoteca Nazionale di Bologna]], inv. 215 (prov. dalla [[chiesaBasilica di San Martino (Bologna)|chiesa di San Martino]] di [[Bologna]])
* ''Madonna in trono col Bambino e angeli'', [[New York]], collezione Askew
* ''Flagellazione'', [[Seattle]], [[Seattle Art Museum]], inv. 61.147 (dalla Kress Collection, K1206)
* ''Trittico con la crocefissione'', (dalla [[chiesa di San Vitale (Bologna)|chiesa di San Vitale]], [[Bologna]]), datata 1333; ora a [[Parigi]], [[Museo del Louvre]] (poi attribuita al Maestro del 1333)<ref>Laclotte 1978, Volpe 1980)</ref>.
* ''Sant'Onofrio'', affresco su una semicolonna della [[chiesaBasilica di San Martino (Bologna)|chiesa di San Martino]] di [[Bologna]]<ref name="Boskovits 1975"/>
 
== Note ==
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* Raffaella Pini, ''Il mondo dei pittori a Bologna 1348-1430'', Bologna: Clueb, 2005
* Daniele Benati, ''Tra Giotto e il mondo gotico: la pittura a Bologna negli anni di Bertrando del Poggetto,'', in ''Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto'' (catalogo della mostra: Bologna, Museo Civico Medievale, 3 dicembre 2005-28 marzo 2006) Milano 2005, pp. 55-77.
*Flavio Boggi - Robert Gibbs, ''Lippo di Dalmasio.'' «''Assai valente pittore''». [[Università_di_Bologna#Bononia_University_Press|Bononia University Press]], Bologna 2013, pp. 33-37 e passim. ISBN 978-8873958468.
 
==Voci correlate==