Théodore Chassériau: differenze tra le versioni

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I suoi lavori della prima maturità furono ''Susanna e i vecchi'' e ''Venere'' del [[1839]], ''Diana sorpresa da Atteone'' e ''Andromeda sulle rocce'' del [[1840]], nei quali elaborò un suo gusto ed un suo ideale nella raffigurazione dei nudi femminili, che evidenziarono un lento distacco dalla castigatezza di Ingres ed un maggiore accostamento alla sensualità romantica di Delacroix.<ref name ="le muse" />
 
Le principali opere a tema religioso di quegli anni furono il ''Cristo sul Monte degli Olivi'' e una ''Santa Maria di Egitto'' per la chiesa di [[Parigi|Santa Maria di Parigi]] completate nel [[1843]].<ref name =Trec />
 
Intensa fu, contemporaneamente, l'attività di [[ritratto|ritrattista]], ben rappresentata dal ''Ritratto di padre Dominique Lacordaire'' ([[1840]]) e ''Le due sorelle'' ([[1843]]), nei quali manifestò una maggiore propensione per colori esotici, gradualmente intensificata dopo il viaggio del [[1846]] in [[Algeria]].<ref name =Brit />
 
Nel [[1849]] sviluppò tematiche influenzate dal soggiorno [[africa]]no, manifestate in ''Ali-Ben-Hamet, califfo'', ''Arabo visita i suoi vassalli'' e ''Donne ebree alla finestra'' (ora al [[Museo del Louvre]]).<ref name =Trec />
 
Dopo aver decorato la Corte dei conti, nel [[1853]] vinse al Salon con il ''Tepidarium'', risultata una delle sue migliori opere del periodo maturo, ispirata da una classica situazione di vita pagana [[pompei]]ana.<ref name ="le muse" />
 
Dell'ultimo periodo si ricordano anche una ''Ninfa dormiente'' e la decorazione nella chiesa di San Rocco a Parigi.<ref name =Trec>{{Treccani |theodore-chasseriau| accesso=16 luglio 2018}}</ref>
 
== Opere ==