Carlo I di Borgogna: differenze tra le versioni

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== Personalità ==
Il cronista fiammingo [[Georges Chastelain]] restituisce un'immagine del giovane Carlo come di un uomo dotato di qualità: retto, franco, pio, generoso nell'elemosina, fedele alla sposa, familiare e gioioso con i suoi, sempre attento a evitare di procurare la più piccola offesa a chiunque<ref>{{harvnb|Le Cam|1992|p=70}}</ref>. Era, nei fatti, un uomo dal coraggio eccezionale<ref>{{harvnb|Le Cam|1992|p=93}}</ref>. Nelle sue memorie, [[Filippo de Commynes|Philippe de Commynes]] testimonia come Carlo si cimentasse con coraggio nei combattimenti tanto da rimanere ferito nella battaglia di Montlhéry nel luglio [[1465]]. Era anche un uomo molto istruito, dotato di una grande capacità operativa<ref>{{harvnb|Le Cam|1992|p=135}}</ref>. Suonava l'[[arpa]] e compose alcune [[canzone|canzoni]] e [[mottetto|mottetti]]. Fu protettore della [[Scuola di Borgogna|scuola musicale borgognona]] che raggruppava dei compositori che avrebbero poi costituito la famosa [[Scuola franco fiamminga]].
 
Tuttavia, altri tratti caratteriali si sarebbero sviluppati nel corso del tempo, quando avrebbe dato prova di un carattere violento e impulsivo. Ricorse volentieri all'uso della forza e alla guerra pur di ottenere quello che voleva, ma egli l'amava di per sé. Per [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], la guerra non era altro che un'attività prosaica, sprovvista di valore intrinseco e destinata a servire le ambizioni politiche, alla quale preferiva piuttosto la via diplomatica. Per Carlo, la guerra andava oltre la caratteristica di semplice mezzo di conquista, per rivestire un valore quasi sacrale, che si arricchiva di tutti i miti rinvenibili nella tradizione pagana e cristiana: si conosce, ad esempio, la sua passione per il più grande dei conquistatori, [[Alessandro Magno]]<ref name="Le Cam, 217"/>.