Costantino Mortati: differenze tra le versioni

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Molto importanti i suoi studi sulla [[costituzione]] materiale del 1940<ref>[http://www.federalismi.it/ApplOpenFilePDF.cfm?artid=33031&dpath=document&dfile=20122016144503.pdf&content=Costantino+Mortati+en+el+125º+Aniversario+de+su+nacimiento.+Reflexiones+sobre+la+Constitución+en+sentido+material+y+fundacional+-+stato+-+dottrina+-+ José Joaquín Fernández Alles, ''Costantino Mortati en el 125º Aniversario de su nacimiento. Reflexiones sobre la Constitución en sentido material y fundacional'', in Federalismi.it, 21/12/2016].</ref>. Tali studi, trascurati per lunghi anni, sono stati rivisitati alla fine del [[XX secolo]] e riscuotono oggi notevole consenso<ref>Paolo Armaroli, ''La strana nostalgia di D'Onofrio per i padri fondatori'', in Il Giornale, 23 agosto 2003: "un mostro sacro del diritto come Costantino Mortati in una sua famosa opera sostenne che una Costituzione scritta è valida in quanto sorretta dalla Costituzione in senso materiale".</ref>.
 
La sua visione della Costituzione è in qualche modo intermedia tra la posizione di [[Hans Kelsen]] e quella di [[Carl Schmitt]]<ref>La Torre M., ''The German impact on fascist public law doctrine: Costantino Mortati's "material constitution''', Darker legacies of law in Europe: the shadow of National Socialism and fascism over Europe and its legal traditions, 2003, pp. 305-320.</ref>. Al riguardo si può sostenere che il punto di riferimento è l'individuazione dell'elemento primigenio dell'esperienza giuridica<ref>Elaborata al fine di ricercare un “contenuto della costituzione. indipendente dalle particolarità delle singole figure storiche di Stato”, un contenuto “tipico determinabile in via di deduzione logica”: C. Mortati (1940), ''La costituzione materiale'', ristampa inalterata, Milano, 1998, pp. 16 e ss.</ref>, che egli individua nell'”ordinamento” più che nelle “norme”, rovesciando la posizione di Kelsen e differenziandosi dal pensiero schmittiano, che poneva viceversa l'accento sulla "decisione"<ref>"La teoria di Carl
Schmitt – che pone alla base della costituzione “la decisione politica fondamentale
circa la specie e forma dell’unità politica di un popolo” – viene