Monaco buddista: differenze tra le versioni
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La piena ordinazione monastica avviene di fronte ad almeno altri dieci membri anziani della comunità monastica (cinque per le regioni considerate di periferia).
La procedura di ammissione al ''[[saṃgha]]'' è dettagliata nel [[Vinaya]] del [[Canone buddhista|canone]] ed è chiamata ''[[
* 227 (311 per le monache) secondo la scuola [[Theravāda]] che segue il [[Canone pāli]];
* 250 (348 per le monache) per le scuole che seguono il [[Canone cinese]];
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Successivamente il rito si rese più complesso prevedendo che il candidato a novizio (''śrāmaṇera'') si presentasse con la testa rasata di fronte ad un'assemblea composta da almeno dieci monaci già ordinati, mentre le novizie avevano bisogno anche della presenza di monache per rendere valida l'ordinazione. Successivamente il novizio prendeva l'abito monastico recitando una formula che ricordava l'uso di questo a sola protezione del corpo, e non suo ornamento. Dopo essersi ritirato per indossarlo, tornava per prendere rifugio nel ''Triratna'' impegnandosi a rispettare le ''[[Śīla]]'' che il capo dei monaci elencava e il novizio ripeteva.
Nella ordinazione completa (''[[
Nel [[Buddhismo cinese]], in passato, l'ordinazione a monaco era preceduta dal rito del 灸 ''[[moxibustione|jiǔ]]'' che consisteva nel bruciare dei coni di incenso composti con l'erba dell'''[[artemisia vulgaris]]'' sulla testa rasata del candidato monaco producendo un numero di cicatrici variabile da tre a dodici, a seconda del monastero in cui veniva praticata.
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