Funzione trigonometrica: differenze tra le versioni

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== Storia ==
{{Vedi anche|Storia delle funzioni trigonometriche}}
Il più antico riferimento alla funzione seno risale a ''[[Sulba Sutras]]'', scritto nell'[[Storia dell'India|antica India]] dall'VIII al VI secolo a.C. Più tardi, le funzioni trigonometriche furono studiate da [[Ipparco di Nicea]] (180-125 a.C.), [[Aryabhata]] (476 – 550), [[VarahamihiraVarāhamihira]], [[Brahmagupta]], [[Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi|Muḥammad ibn Mūsā al-Ḵwārizmī]], [[Abu'l-Wafa]], [[Omar Khayyam]], [[Bhaskara II]], [[Nasir al-Din Tusi]], [[Regiomontano]] (1464), [[Ghiyath al-Kashi]] ([[XIV secolo]]), [[Ulugh Beg]] (XIV secolo), [[Madhava di Sangamagramma|Madhava]] (1400 circa), [[Georg Joachim Rheticus|Retico]], il suo discepolo [[Valentin Otho]]. All'''Introductio in analysin infinitorum'' ([[1748]]) di [[Leonardo Eulero]] si riconosce il merito di aver stabilito la trattazione analitica delle funzioni trigonometriche in Europa, definendole come serie infinite e presentando la "[[formula di Eulero]]".
 
La nozione secondo cui deve esserci una corrispondenza fra le lunghezze dei lati di un triangolo e gli angoli del triangolo sorge non appena si intuisce che i triangoli simili mantengono gli stessi rapporti fra i lati corrispondenti. In altri termini, per qualsiasi triangolo simile il rapporto fra l'ipotenusa (per esempio) e un altro dei lati rimane lo stesso. Se l'ipotenusa è il doppio, anche i lati sono lunghi il doppio. Le funzioni trigonometriche esprimono proprio questi rapporti.