Infallibilità papale: differenze tra le versioni

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Questo dogma fu definito nel [[1870]]: per proclamarlo fu convocato un [[Concilio]], il [[Concilio Vaticano Primo|Vaticano I]], il 18 luglio [[1870]], poi sospeso il 20 settembre in seguito alla [[presa di Roma]] che segnò la fine del potere temporale dei papi, e non venne più concluso: ma il decreto sull'infallibilità del papa era ormai approvato.
 
Il dogma, voluto fortemente da [[papa Pio IX]] su prevalente ispirazione dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], suscitò le proteste degli ambienti laici del tempo e anche di una parte di quelli religiosi. Benché fortemente avversato dalla [[curia romana]], esisteva infatti un [[cattolicesimo liberale]], tanto che una significativa minoranza dei padri del Concilio (prevalentemente francesi e tedeschi) preferì abbandonare [[Roma]] per non dare voto contrario al momento dell'approvazione, pur non sottraendosi all'accettazione del medesimo una volta approvato. Invece una piccola parte di vescovi dell'Europa centrale fuoriuscì dalla Chiesa di Roma dando vita allo [[scisma]] [[Vetero-cattolicesimo|vetero-cattolico]], basato sul rifiuto del dogma dell'infallibilità.
 
=== Reazioni e conseguenze ===