Hermann Göring: differenze tra le versioni

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=== Condanna a morte e suicidio ===
Processato a Norimberga, venne riconosciuto colpevole di «aver pianificato, iniziato e intrapreso guerre d'aggressione» e di aver commesso «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità». Udita la sentenza di morte per [[impiccagione]], Göring chiese di essere [[fucilazione|fucilato]]; il tribunale respinse la richiesta. Poche ore prima che iniziassero le esecuzioni - attorno alla mezzanotte del 15 ottobre [[1946]] - si tolse la vita, inghiottendo una capsula di [[cianuro]] introdotta di nascosto nella sua cella, forse da un tenente dell'esercito americano, [[Jack Wheelis|Jack "Tex" Wheelis]], con il quale Göring intratteneva rapporti amichevoli. Wheelis potrebbe aver fornito al maresciallo la capsula, insieme ad alcuni effetti personali e lettere della moglie, in quanto tenente occupato della guardia al magazzino dove erano conservati i bagagli dei detenuti.<ref>{{Cita testo |url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/novembre/04/veleni_NORIMBERGA_co_0_9611049029.shtml |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017195837/http://archiviostorico.corriere.it/1996/novembre/04/veleni_NORIMBERGA_co_0_9611049029.shtml |autore=Silvio Bertoldi |titolo=I veleni di Norimberga |pubblicazione=Corriere della Sera |data=4 novembre 1996 |urlmorto=sì |dataarchivio=17 ottobre 2014 }}</ref> Göring, per gratitudine nei confronti di Wheelis, gli avrebbe regalato l'orologio con il suo nome, i suoi guanti bianchi e una foto autografata recante la scritta: «A un cacciatore del Texas, con auguri di buona caccia».<ref>{{Cita|McKale 2011|p. 188}}.</ref>
 
Prima di suicidarsi scrisse due lettere, che fece trovare sulla sua scrivania, una diretta alla famiglia e una ai giudici del processo. In una nota per il colonnello Burton C. Andrus, governatore militare degli Stati Uniti nel carcere di Norimberga, raccontò, con evidente orgoglio, come aveva nascosto nello stivale la capsula di cianuro che aveva usato per suicidarsi, e di averne nascoste in totale ben tre. Secondo quanto affermato dal gerarca, al momento della sua cattura Göring aveva tre capsule di cianuro (che quindi non gli sarebbe stato fornito dall'amico americano, ma questa potrebbe comunque essere una menzogna per coprire Wheelis): ne lasciò una nei suoi indumenti perché venisse trovata (onde allentare la successiva sorveglianza), una seconda la mise nell'attaccapanni del centro per gli interrogatori di Mondorf, riprendendola quando si rivestì con il cappotto, una terza immersa in un vasetto di crema per la pelle, che conservava in una valigetta. Per tutta la durata degli interrogatori egli tenne le due capsule rimastegli nascoste «nel suo corpo» e negli stivaletti che calzava.<ref>{{cita testo |titolo=Le tre capsule di cianuro di Goering |pubblicazione=Storia Illustrata |numero=123 |data=febbraio 1968 |postscript=nessuno}} ([http://www.superstoria.it/explorer/visualizza.asp?id=37 Vedi in superstoria.it]).</ref> Secondo alcuni usò la capsula contenuta nel vasetto di crema, l'unica di cui riuscì a riappropriarsi, grazie alla collaborazione della guardia americana, conservandola nello stivale e usandola quando rifiutarono di fucilarlo e confermarono l'impiccagione.<ref name=goe>{{Cita testo |url=http://www.theguardian.com/world/2005/feb/08/usa.secondworldwar |pubblicazione=The Guardian |autore=Julian Borger |titolo=US guard tells how Nazi girlfriend duped him into helping Goering evade hangman |data=8 febbraio 2005 }}</ref>