Guelfi e ghibellini: differenze tra le versioni

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{{E|da verificare l'enciclopedicità della parte relativa alla "rinascita" della "parte guelfa" del XXI secolo|storia|febbraio 2016}}
I sostantivi di guelfo e ghibellino sono stati utilizzati nei secoli successivi per definire, nel primo caso, posizioni politiche prossime al potere papale e al regno di Francia e, nel secondo, al Sacro Romano Impero. Ad esempio, Cesare Hercolani, "colpevole" di aver procurato agli imperiali l'occasione della vittoria di Pavia (1525) contro Francesco I di Francia, venne poi ucciso da attentatori guelfi.
 
Nel XIX secolo, poi, in Italia rinascono i contrasti, con la contrapposizione fra ''Neoguelfi'' e ''Neoghibellini'', anche se questo scontro è completamente diverso da quello del Medioevo.
 
Nel XXI secolo, la [[Ordine di Parte Guelfa|Parte Guelfa di Firenze]], istituita da [[Papa Clemente IV]] per gratitudine verso i cavalieri fiorentini presenti in forze alla [[Battaglia di Benevento (1266)|Battaglia di Benevento]] nel [[1266]] e dopo l'interruzione seguita alla soppressione di [[Pietro Leopoldo I]] di Toscana con motuproprio granducale del 22 giugno [[1769]], in virtù dell'antico possesso di stato giuridico in Firenze, con l'approvazione del [[Cardinale]] [[Giuseppe Betori]], Arcivescovo Metropolita di Firenze, e col consenso di [[Dario Nardella]], [[Sindaco di Firenze]], è stata ricostituita con Atto Pubblico il 25 marzo 2015 e giuridicamente ristabilita come [[Arciconfraternita]], ovvero associazione di volontariato d'ispirazione cristiana, presso la storica sede di [[Palagio dei Capitani di Parte Guelfa]] in Piazza di Parte Guelfa a [[Firenze]]. Originata da una [[magistratura]] marziale, la Parte Guelfa di Firenze, era costituita come [[ordine cavalleresco]] gerarchicamente strutturato e, unica accanto alla [[Signoria cittadina|Signoria]], possedeva sigilli propri e l'autorità di creare cavalieri. Il [[mantello (indumento)|mantello]] dei cavalieri fiorentini è sempre stato verde scuro mentre l'insegna, visibile in moltissimi edifici pubblici e religiosi fiorentini, è ''d'argento all'aquila di rosso brancante un drago verde e sormontata dal giglio fiorentino'' in quanto benignamente concessa da Clemente IV ai consoli dei cavalieri fiorentini per riconoscenza. L'Arciconfraternita di Parte Guelfa gode del [[privilegio]] di rappresentante il [[Repubblica fiorentina#Firenze comunale|Comune di Firenze]] per gli eventi di [[cerimoniale]] a [[cavallo]] come [[Cavalleria]] della [[Repubblica Fiorentina]] e ha come [[Santo patrono]] [[San Ludovico d'Angiò]], [[Vescovo]] di [[Tolosa]]. La [[Ordine di Parte Guelfa|Parte Guelfa]] si adopera oggi per la valorizzazione delle [[tradizioni popolari]] con speciale attenzione alle espressioni tradizionali cristiane, si impegna nella protezione e nella valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche e si adopera per la custodia delle istituzioni ecclesiastiche.
 
In seguito i due nomi di partito hanno generato diversi toponimi e nomi di persona o di famiglia riconducibili ad essi. Un esempio per entrambi i casi: Guffanti = Guelfi-fanti; Giubellini = Ghibellini.