Val Polcevera: differenze tra le versioni

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Così scriveva intorno alla metà dell'Ottocento l'abate [[Goffredo Casalis|Casalis]] nel suo “Dizionario degli Stati di S.M. il Re di Sardegna”, ma solo pochi anni più tardi nella valle sarebbe iniziato quello sviluppo industriale che avrebbe preso il posto delle ricche residenze di campagna e prevalso sull'agricoltura, fino ad allora principale risorsa economica della valle (sempre citando il [[Goffredo Casalis|Casalis]] vi si facevano “''assai copiose ricolte di cereali, uve, frutta di varie specie, fra cui la pesca che vi è di squisito sapore''” ed anche un vino bianco assai rinomato).
 
{{immagine grande|Polcevera da Coronata.jpg|800px|Panorama della parte finale del percorso del [[Polcevera (torrente)|Polcevera]], vista dalla collina di [[Coronata (Genova)|Coronata]]; sulla sinistra il [[vViadotto Polcevera|ponte Morandi]] (prima del crollo), sulla destra le torri della Fiumara, sullo sfondo il quartiere di [[Sampierdarena]] e la collina di [[Belvedere (Genova)|Belvedere]]}}
Lo sviluppo industriale, se da un lato contribuì a migliorare le condizioni economiche degli abitanti che in queste industrie trovarono lavoro, compromise, prima con i fumi delle [[Centro siderurgico|acciaierie]] e poi nel secondo [[dopoguerra]] con le [[raffineria di petrolio|raffinerie]], quella “''salubrità dell'aria''” così apprezzata dal Casalis.