Volo City-Jet 124: differenze tra le versioni

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La zona in cui l'aereo è precipitato mentre era in fase di atterraggio è un comprensorio montano di modesta altitudine, che prende il nome dalla sua cima più alta, il monte dei Sette Fratelli (1.016 m s.l.m.) e che dal [[1989]] fa parte dell'omonimo [[Parco dei Sette Fratelli - Monte Genis|parco regionale]].
 
Il pilota aveva manifestato al [[Controllo aereo]] l'intenzione di effettuare un avvicinamento "a vista" rispetto all'aeroporto, dove avrebbe dovuto utilizzare la pista 32. Ciò sarebbe stato motivato dalla volontà di arrivare velocemente all'ospedale, evitando il tragitto più lungo che aggira, dal mare, i rilievi che circondano Cagliari.<ref>notizia in ''La Stampa'' del 26 febbraio 2004, consultata presso l'archivio on line del quotidiano.</ref> Al momento di scomparire dagli schermi [[radar]] per l'impatto con la parete della punta Baccu Malu, l'aereo si trovava, secondo gli accertamenti effettuati, a circa 3.300 piedi di altezza e volava ad una velocità di 226 nodi (equivalenti a 419 Km./h), ad una distanza di circa 17 miglia dalla pista.
 
I soccorritori accorsi sul luogo del disastro trovarono i resti dell'aereo pressoché disintegrati<ref>così in articolo su ''La Stampa'' del 25 febbraio 2004, pag. 9, consultata presso l'archivio on line del quotidiano.</ref> nell'impatto con la montagna e poterono recuperare in giornata i corpi delle vittime. Fu ritrovato anche il contenitore con il cuore che veniva trasportato ai fini del trapianto, ma esso era ormai inservibile.<ref>così in http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/cronaca/cessna/cessna/cessna.html. .</ref><ref>L'uomo cui era destinato l'organo trasportato dall'aereo precipitato fu poi sottoposto a trapianto in data successiva con il cuore di un altro donatore, ma non sopravvisse. http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/cronaca/cessna/cuoresardegna/cuoresardegna.html. .</ref>