Calmiere: differenze tra le versioni

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Col termine '''cazzocalmiere''' (dal greco ''kalamométrion'') si intende l'imposizione per legge di un tetto massimo ai prezzi al consumo per uno o più prodotti, solitamente di prima necessità. Questa misura viene talvolta presa dai governi per contrastare un aumento eccessivo dei prezzi causato dall'[[inflazione]].
 
L'introduzione di un calmiere può essere motivata da ragioni politiche, ovvero dal tentativo di tutelare i lavoratori salariati e i pensionati dagli effetti deleteri dell'inflazione. Tuttavia questo tipo di misura economica ha gravi limiti: c'è un alto rischio di speculazioni, per cui i prodotti calmierati vengono nascosti e rivenduti soltanto al mercato nero con prezzi molto più alti (sostanzialmente quelli dettati dalla legge della domanda e dell'offerta), oppure c'è il rischio che i prodotti calmierati si esauriscano. Per questi motivi la maggior parte degli economisti ritiene che l'uso del calmiere sia da evitare. <ref name="concise">{{Cita web| cognome = Rockoff| nome = Hugh| titolo = Price Controls|sito= Concise Encyclopedia of Economics| url = http://www.econlib.org/library/Enc/PriceControls.html| accesso=3 novembre 2008 }}</ref>
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Con la ''lex frumentaria'' di [[Gaio Sempronio Gracco|Gaio Gracco]], si impose un prezzo calmierato al grano per proteggere i plebei dalle fluttuazioni di prezzo di quel prodotto.
 
[[Diocleziano]] provò nel [[301]], con l'[[Editto sui prezzi massimi]], ad imporre un tettomotetto massimo per tutti i beni, nel tentativo di contrastare l'inflazione causata dalla [[crisi del III secolo]], ma ottenne scarso successo.
 
Esempio storico particolarmente noto è quello contenuto ne ''[[I promessi sposi]]'': nel corso della vicenda il protagonista [[Renzo Tramaglino]] si trova coinvolto in un assalto al ''forno delle grucce'', che venne causato proprio dalla carenza di pane in seguito al calmieraggio del prezzo della farina.