Bernard Berenson: differenze tra le versioni

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Incominciò a lavorare facendo concorrenza alle guide ufficiali nei musei, e ben presto si fece una fama di conoscitore e di esperto in perizie di arte antica. Nel 1895, in occasione di una mostra di dipinti [[pittura veneta|veneti]] provenienti da collezioni private, pubblicò una specie di emendamento al catalogo ufficiale: di 33 [[Tiziano]] esposti ne riconobbe autentico uno soltanto, rifiutò 18 [[Giorgione]], e così via.
 
Intanto continuò a pubblicare le sue opere: attività che proseguì fino al giorno della morte, nella sua villa fiesolana dove, ormai famoso in tutto il mondo come il più grande conoscitore d'[[arte italiana]].
 
Nel 1903, fu pubblicato a Londra il lavoro di ricerca più sostanzioso di Berenson: ''The Drawings of the Florentine Painters, Classified, Criticised, and the Studied as Documents in the History and Appreciation of Tuscan Art with a Copians Catalogue Raisonné'', in due volumi. Anche nel lungo periodo delle due guerre, Villa I Tatti continuò ad essere quel privilegiato luogo d'incontro che era stato fino dalla sua primitiva costituzione, un salotto noto in tutto il mondo, in cui ci si recava per discorrere amabilmente col suo fondatore, del quale era ammirata la profonda cultura e la conoscenza storico artistica. Bernard morì il 6 ottobre 1959 e venne sepolto vicino alla moglie, deceduta nel maggio del 1945, in quella stessa cappella dove si erano sposati.<ref name="SIUSA" />