Pinus pinea: differenze tra le versioni

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== Distribuzione e habitat ==
Vive nelle zone costiere mediterranee; l'areale originario si trovava probabilmente in [[PortogalloCorsica]] e [[SpagnaSardegna]], ma è stato coltivato da quasi 6000 anni per i semi che sono anche diventati merce di scambio. Forma boschi litoranei dette ''pinete'', dove vive in associazione con altre piante della [[macchia mediterranea]]. Predilige terreni rocciosi vulcanici a reazione acida, anche scogliere in zone litoranee o interne. Diffuso in terreni vulcanici planiziari e collinari profondi (terreni pozzolanici a Roma e Napoli), ricchi e ben drenanti dove ha un tasso di crescita molto elevato. Non si adatta bene in zone troppo umide e con terreni argillosi e pesanti (rischio di clorosi ferrica e crescita stentata) dove l'apparato radicale non si adatta sufficientemente ed è più soggetto a cadute in seguito a venti forti. Seppur resistente ai geli la sua struttura e il legno tenero dei rami non permettono a questa specie di sorreggere carichi nevosi sulla chioma con rischio di rotture di rami o, nei casi più gravi, con la caduta dell'albero stesso.
 
In [[Italia]] è coltivato praticamente ovunque, ad eccezione delle zone montuose. {{chiarire|Un contributo alla diffusione del pino nel territorio italiano è stato dato negli anni '20 e '30 dal fascismo, che nella sua [[Politica agraria del fascismo italiano |politica agraria]] inserì direttive per la piantumazione delle zone montane, praticamente a spese dello Stato.|Non si tratta di pino domestico ma di altre specie del genere}}
 
Si è naturalizzato in [[Africa]] meridionale, dov'è considerata invasiva, e piantata comunemente in [[California]], [[Australia]] e [[Europa occidentale]], fino alla [[Scozia]] meridionale.