Assenza di peso: differenze tra le versioni

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Accentuata ancora di più dalla messa in opera di stazioni orbitanti che possono essere abitate per lunghi periodi di tempo dagli esseri umani, l'esposizione all'assenza di peso ha rivelato alcuni effetti nocivi sulla salute. L'uomo si è ben adattato alle condizioni di vita sulla Terra: in assenza di peso, però, certi sistemi fisiologici cominciano ad alterarsi e ciò può causare problemi per la salute di carattere temporaneo o anche di lungo termine.
 
I primi fenomeni a cui va incontro l'uomo, trascorso il primo paio di ore in assenza di peso, vanno sotto il nome di '''S'''indrome[[sindrome da '''A'''dattamentoadattamento allo '''S'''paziospaziale]] (o '''SAS'''), più comunemente denominata ''mal di spazio''. I sintomi comprendono [[nausea]], [[Emicrania|mal di testa]], [[letargia]], [[vomito]] e malessere diffuso. Il primo caso fu riportato dal cosmonauta [[Gherman Titov]] nel [[1961]]. Da allora circa il 45% delle persone che si è trovata in assenza di gravità ha sofferto questa condizione iniziale. La durata del mal di spazio varia, ma in nessun caso supera le 72 ore: dopo questa fase, gli astronauti si abituano al nuovo ambiente. La NASA misura la SAS utilizzando la scala Garn, dal nome del senatore statunitense [[Jake Garn]], la cui SAS fu così pronunciata durante la missione [[STS-51-D]] dello [[Space Shuttle Discovery]] da raggiungere il livello 13 di tale scala.
 
Gli effetti più significativi di una protratta assenza di peso sono l'[[atrofia]] muscolare e il deterioramento dello scheletro, noto anche come [[osteopenia]] da spazio: questi effetti possono essere minimizzati con l'esercizio fisico. Altri effetti significativi comprendono la ridistribuzione dei fluidi, il rallentamento del sistema cardiovascolare, una ridotta produzione di [[Globulo rosso|globuli rossi]], disfunzioni dell'equilibrio e un indebolimento del [[sistema immunitario]]. Sintomi minori comprendono perdita di massa corporea, congestione nasale, disturbi del [[sonno]], eccessiva flatulenza e rigonfiamento facciale. Questi effetti sono reversibili una volta tornati sulla Terra.