Palazzo di Giustizia (Roma): differenze tra le versioni

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Quando, alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]], le crepe e i crolli aumentarono sino ad impedirne la fruizione (salvo che per la parte dove ha sede oggi la Corte di Cassazione), fu istituita una commissione di specialisti per decidere le sorti del monumento. La maggior parte di essi si pronunciò per la demolizione dell'edificio e la conseguente creazione di un vasto giardino come ampliamento di Piazza Cavour sino al Tevere. L'altra tesi propendeva per la conservazione, seppur non funzionale a causa dei costi di restauro statico, in quanto l'edificio, pur di non esemplare architettura, costituiva comunque la testimonianza storica di un'epoca. L'enormità dei costi di demolizione previsti fece prevalere questa seconda opinione. Così l'edificio, da tempo evacuato, fu sottoposto nel 1970 ad una serie di lavori, quanto bastava solo a metterlo "in sicurezza". E così è rimasto.
 
Tra il 1926 e il 1943 nell'edificio ebbe sede il [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale speciale fascista]], che teneva le proprie sedute pubbliche nell'ampia ''Aula IV'' del pianterreno<ref>{{cita|Franzinelli|p. 14}}</ref>)<br>
L'edificio fu utilizzato per alcune scene del film di [[Orson Welles]] ''[[Il processo (film 1962)|Il processo]]'' del 1962, tratto dall'[[Il processo (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Franz Kafka]].<ref>[http://www.imdb.com/title/tt0057427/locations IMDb: Locations.]</ref>