Trionfo della Morte (Buffalmacco): differenze tra le versioni

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Una vivida lettera di [[Cosimo Bartoli]] destinata all'amico [[Giorgio Vasari]] lascia intendere che le iscrizioni disseminate sugli affreschi non fossero già allora pienamente intelligibili, a causa dell'umidità fortissima in cui sono collocati quelli di Buffalmacco. Il colpo maggiore fu inferto durante la Seconda Guerra Mondiale: il 27 luglio 1944 la scheggia di una granata colpisce il Camposanto pisano e il tetto, rivestito in piombo, s'infuoca. Le altissime temperature e il piombo colato dal tetto danneggiarono fortemente gli affreschi. Per il salvataggio si procedette alla tecnica dello strappo, rimuovendo i centimetri superficiali del muro che ospita gli affreschi grazie a colle molto forti. Lo strato rimosso fu fissato su supporti di eternit e consolidato. Tuttavia, a causa della condensa formatasi per le variazioni di temperatura, è stata avviata una campagna di restauro ultradecennale volta a scongiurare il progredire della solfatazione delle pitture<ref>Marco M. Mascolo, «Buffalmacco. Il trionfo del Restauro sulla Morte», Il Manifesto. Alias Domenica, 29 aprile 2018, p.12</ref>.
 
La ricollocazione del ciclo del ''Trionfo della Morte'' in Camposanto è avvenuta il 6 giugno 2018.<ref>{{Cita web|url=https://www.finestresullarte.info/flash-news/1722n_pisa-trionfo-della-morte-buffalmacco-torna-al-camposanto.php|titolo=Pisa, il Trionfo della Morte di Buffalmacco torna nel Camposanto dopo oltre 70 anni d'assenza|sito=finestresullarte.info|data=6 giugno 2018|accesso=8 giugno 2018-06-08}}</ref>
 
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