Raffaele Rubattino: differenze tra le versioni

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Nel 1859 Rubattino fu costretto a vendere le sue proprietà immobiliari per ripianare i debiti verso la compagnia di navigazione<ref name=Doria23>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pag. 23</ref>. Rimanevano i pesanti debiti verso le banche e sembrava che dovesse mettere in liquidazione anche la ''Società Rubattino''<ref name=Doria64>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pag. 64</ref>. Le banche ottennero di estrometterlo dalla società e Rubattino divenne rappresentate per il Regno di Sardegna di alcune assicurazioni francesi<ref name=Doria66>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pagg. 66-7</ref>.
 
====Dopo lL'Unità d'Italia====
Il ristabilimento delle sorti di Rubattino fu dovuto ad un evento imprevedibile: [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] e [[i Mille]] s'impadronirono dei piroscafi ''Piemonte'' e ''Lombardo'' per salpare verso la Sicilia. Rubattino, ancora escluso dall'azienda, riteneva che dietro l'operazione ci fosse il procuratore nominato dalle banche per gestire la compagnia, [[Giovanni Battista Fauché]]<ref name=Doria73>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pag. 73</ref>.
Da questa attività scaturì negli anni seguenti un accordo (1881) con l'armatore siciliano [[Vincenzo Florio]] per la fondazione della [[Navigazione Generale Italiana]] dalla quale deriverà in tempi moderni la '''Italia Società di Navigazione''' del gruppo [[Finmare]]; sociètà meglio conosciuta nel mondo dello shipping internazionale con la nomenclatura di ''[[Italian Line]]'' .