Tempietto di Sant'Emidio alle Grotte: differenze tra le versioni

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Il '''tempietto di Sant'Emidio alle Grotte''' è classificato come uno dei [[monumento|monumenti]] più importanti della [[città]] di [[Ascoli Piceno]] e rappresenta un pregevole [[prototipo]] di [[arte]] religiosa [[Barocco|barocca]] delle [[Marche]].
Eretto in onore del [[patrono]] si definisce "alle grotte" perché il suo ambiente interno è costituito da una [[grottagrotte]] naturalee nicchie naturali.
 
Questo [[Tempio|tempietto]] è unauno delledei chiesesiti che appartieneappartenenti all<nowiki>'</nowiki>"itinerario emidiano" della città, un percorso che congiunge tutti i siti legati alla [[tradizione]], ai [[Miracolo|miracoli]], alla [[vita]] ed al [[martirio (Cristianesimo)|martirio]] del santo.
La piccola chiesa si trova appartata, rispetto al contesto urbano, di fronte alla ex [[Chiesa di Sant'Ilario (Ascoli Piceno)|chiesa di Sant'Ilario]], in un luogo ricco di vegetazione e di [[silenzio]] dove già nell'[[anno]] [[250]], [[III secolo]] d.C., era noto vi fossero degli antri naturali, collegati tra loro da cunicoli, utilizzati dai [[Cristiano (religione)|cristiani]] come [[necropoli]].
== Storia ==
La piccola chiesa si trova appartata, rispetto al contesto urbano, di fronte alla ex [[Chiesa di Sant'Ilario (Ascoli Piceno)|chiesa di Sant'Ilario]], in un luogo ricco di vegetazione e di [[silenzio]], dove già nell'[[anno]] [[250]], [[III secolo]] d.C., era noto vi fossero degli antri naturali, collegati tra loro da cunicoli, utilizzati dai [[Cristiano (religione)|cristiani]] come [[necropoli]].
Secondo la tradizione [[sant'Emidio]], dopo essere stato [[Decapitazione|decapitato]], il 5 agosto [[309303]], nei pressi del [[quartiere]]ponte di [[portaPorta Solestà]], nel luogo dove èsarebbe stato eretto il [[tempietto di Sant'Emidio Rosso]], si recò a piedi fin qui, per essere seppellito, portando tra le [[Mano|mani]] la sua [[testa]].
In un [[tempo]] successivo, all'inumazione del corpo del santo, queste grotte furono trasformate in [[oratorio (architettura)|oratorio]] ed al loro interno furono collocati un [[altare]] e piccoli ornamenti.
 
Le spoglie mortali del patrono e dei suoi [[Discepolo|discepoli]] riposarono qui per oltre 4 [[Secolo|secoli]], fino alla traslazione dei loro resti all'interno della [[Cattedrale di Sant'Emidio|cattedrale di Ascoli]] dove ora riposano nel sacro sacello della [[cripta di Sant'Emidio]].Il tempietto fu costruito negli anni compresi tra il [[1717]] ed il [[1720]]-[[1721|21]] su commissione del vescovo ascolano Giovanni Gambi, familiare dell'allora [[papa Clemente XI]] e successore del precedente vescovo Giovanni Giacomo Bonaventura. Gambi conferì l'incarico della progettazione e della costruzione del tempio a [[Giuseppe Giosafatti]], che al tempo era presente in città poiché si stava occupando della sistemazione del [[palazzo dell'Arengo]]. Questi, per la progettazione, si ispirò allo stile di [[Pietro da Cortona]] ed alle opere di [[Gian Lorenzo Bernini]], suo maestro. Il tempio è, infatti, definito come la sua opera più berniniana.
 
Questo [[Tempio|tempietto]] è una delle chiese che appartiene all<nowiki>'</nowiki>"itinerario emidiano" della città, un percorso che congiunge tutti i siti legati alla [[tradizione]], ai [[Miracolo|miracoli]], alla [[vita]] ed al [[martirio (Cristianesimo)|martirio]] del santo.
== Storia ==
Il tempietto fu costruito negli anni compresi tra il [[1717]] ed il [[1720]]-[[1721|21]] su commissione del vescovo ascolano Giovanni Gambi, familiare dell'allora [[papa Clemente XI]] e successore del precedente vescovo Giovanni Giacomo Bonaventura. Gambi conferì l'incarico della progettazione e della costruzione del tempio a [[Giuseppe Giosafatti]], che al tempo era presente in città poiché si stava occupando della sistemazione del [[palazzo dell'Arengo]]. Questi, per la progettazione, si ispirò allo stile di [[Pietro da Cortona]] ed alle opere di [[Gian Lorenzo Bernini]], suo maestro. Il tempio è, infatti, definito come la sua opera più berniniana.
 
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] nasce come un [[ex voto]] degli ascolani per ringraziare [[sant'Emidio]], protettore dal [[terremoto]], di aver preservato la città dai violenti [[Terremoto dell'Aquila del 1703|sismi aquilani del 1703]] che si verificarono tra i mesi di gennaio e marzo dello stesso anno. Questi, sebbene provarono duramente la cittadinanza, non produssero perdite di vite umane e danni gravi sugli [[Edificio|edifici]].