Raffaele Rubattino: differenze tra le versioni

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Negli anni settanta dell'Ottocento la situazione debitoria della compagnia di Rubattino tornò critica e solo la protezione di Bombrini e Balduino permise un nuovo salvataggio: nel 1873 la [[società in accomandita semplice]] fu nuovamente commissariata dalle banche creditrici<ref name=Doria169>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pagg. 169-73</ref>.
 
Nello stesso 1873, proprio al fine di risolvere definitivamente la situazione della Rubattino, le banche iniziarono a proporre la fusione fra le due maggiori compagnie di navigazione italiane, quella di Rubattino e le [[Flotte riuniteRiunite Florio]]<ref name=Doria177>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pagg. 177-8</ref>. Intanto, anche a causa della [[Crisi economica 1873-95|crisi economica del 1873]], le concorrenti minori chiudevano o fallivano<ref name=Doria178>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pagg. 178-80</ref>. Nel 1877 le due compagnie possedevano quasi i tre quarti del tonnellaggio a vapore italiano ed erano interessate a trattare la fusione, ma senza trovare un accordo<ref name=Doria180>Giorgio Doria, ''Debiti e navi. La compagnia di Rubattino 1839-1881'', Genova, Marietti, 1990, pagg. 180-2</ref>.
Da questa attività scaturì negli anni seguenti un accordo (1881) con l'armatore siciliano [[Vincenzo Florio]] per la fondazione della [[Navigazione Generale Italiana]] dalla quale deriverà in tempi moderni la '''Italia Società di Navigazione''' del gruppo [[Finmare]]; sociètà meglio conosciuta nel mondo dello shipping internazionale con la nomenclatura di ''[[Italian Line]]'' .