Maurizio Giglio: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Maurizio Giglio nacque in una famiglia della borghesia della Capitale; suo padre era un dirigente dell'[[OVRA]], il servizio segreto del regime fascista. Compì gli studi superiori al [[liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani]] e si laureò in giurisprudenza<ref>[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/maurizio-giglio Maurizio Giglio sul sito dell'A.N.P.I]</ref>.
===Volontario di guerra===
ArruolatosiFiglio di Armando Giglio, un questore di P.S., si arruolò [[volontario di guerra|volontario]] allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] come sottotenente, fu destinato al [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]] dove fu ferito, e decorato con una [[medaglia di Bronzo al Valor Militare]].
 
Trasferito a Roma all'81° Reggimento fanteria, con il grado di tenente, l'8 settembre combatté alla testa dei propri uomini, e di altri volontari civili negli scontri a Porta San Paolo. Dopo la [[Mancata difesa di Roma|resa di Roma]] (10 settembre [[1943]]), si diresse al Sud, per mettersi a disposizione del Regio Esercito, attraversando il 17 settembre il fronte presso [[Benevento]].
Arruolatosi volontario allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], fu destinato al [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]] dove fu decorato con una [[medaglia di Bronzo al Valor Militare]].
===Nella resistenza===
VennePosto come ufficiale di collegamento con l'esercito americano, venne quindi contattato dall'[[Office of Strategic Services|OSS]], il Servizio segreto statunitense, che gli propose di ritornare a Roma, in qualità di agente segreto, per fornire agli alleati informazioni sui movimenti delle truppe tedesche, col nome di battaglia "Cervo". <ref>[http://www.anpsarezzo.it/wp-content/uploads/2014/12/2.pdf www.anpsarezzo.it]</ref>
Tornato quindi clandestinamente a Roma il 28 ottobre 1943, Maurizio Giglio riuscì ad arruolarsi come tenente deglidi agentiPubblica dellaSicurezza, nella polizia ausiliaria a cavallo.
 
Iniziò così una doppia vita nella polizia della [[RSI]] e nel [[Fronte militare clandestino]] dove entrò in contatto con il colonnello [[Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo]], e protetto dall'uniforme e al comando di uno squadrone di circa quattrocento uomini, creandocreò una rete di informatori e collaborando attivamente con [[Peter Tompkins]], inviato dall'OSS a Roma sotto falso nome, con [[Giuliano Vassalli]] e [[Francesco Malfatti di Montetretto]]<ref>Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002</ref>. La sua attività principale fu quella di sorvegliare le stazioni e le strade, segnalando al servizio informazioni della [[United States Army North|5ª Armata americana]] i movimenti tedeschi verso i fronti di Cassino e di Anzio e di comunicare tali informazioni mediante una trasmittente, soprannominata “Radio Vittoria”, che si era portato clandestinamente da Napoli<ref>Roberto Roggero, ''Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia'', Greco & Greco, 2006, pag. 245</ref>. Il merito del salvataggio del contingente alleato ad Anzio, è dovuta anche alle informazione fornite da Radio Vittoria; in particolare, l'esistenza di un falso attacco tedesco, da attuarsi il 16 febbraio [[1944]] presso Cisterna soltanto a scopo diversivo, in quanto quello principale sarebbe stato effettuato due giorni dopo sul fianco occidentale della testa di ponte alleata. L'informazione permise agli anglo-americani di non farsi trovare impreparati<ref>Roberto Roggero, ''cit.'', pag. 257</ref>. Giglio inoltre, acquisì, e mise a disposizione di Tompkins, il rapporto particolareggiato della questura di Roma, su tutti gli edifici romani (alberghi, cliniche, caserme etc.) occupati da truppe tedesche<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 78</ref>. Organizzò, infine, nella sua abitazione, più incontri tra Tompkins e i capi della resistenza romana ([[Giorgio Amendola|Amendola]], Vassalli, [[Riccardo Bauer|Bauer]]).
Trasferito a Roma, con il grado di tenente, l'8 settembre combatté alla testa dei propri uomini, e di altri volontari civili negli scontri a Porta San Paolo. Dopo la resa di Roma (10 settembre [[1943]]), si diresse al Sud, per mettersi a disposizione del Regio Esercito, attraversando il fronte presso [[Benevento]].
Venne quindi contattato dall'[[Office of Strategic Services|OSS]], il Servizio segreto statunitense, che gli propose di ritornare a Roma, in qualità di agente segreto, per fornire agli alleati informazioni sui movimenti delle truppe tedesche, col nome di battaglia "Cervo".
Tornato quindi clandestinamente a Roma, Maurizio Giglio riuscì ad arruolarsi come tenente degli agenti della polizia a cavallo.
 
Iniziò così una doppia vita, protetto dall'uniforme e al comando di uno squadrone di circa quattrocento uomini, creando una rete di informatori e collaborando attivamente con [[Peter Tompkins]], inviato dall'OSS a Roma sotto falso nome, con [[Giuliano Vassalli]] e [[Francesco Malfatti di Montetretto]]<ref>Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002</ref>. La sua attività principale fu quella di sorvegliare le stazioni e le strade, segnalando i movimenti tedeschi verso i fronti di Cassino e di Anzio e di comunicare tali informazioni mediante una trasmittente, soprannominata “Radio Vittoria”, che si era portato clandestinamente da Napoli<ref>Roberto Roggero, ''Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia'', Greco & Greco, 2006, pag. 245</ref>. Il merito del salvataggio del contingente alleato ad Anzio, è dovuta anche alle informazione fornite da Radio Vittoria; in particolare, l'esistenza di un falso attacco tedesco, da attuarsi il 16 febbraio [[1944]] presso Cisterna soltanto a scopo diversivo, in quanto quello principale sarebbe stato effettuato due giorni dopo sul fianco occidentale della testa di ponte alleata. L'informazione permise agli anglo-americani di non farsi trovare impreparati<ref>Roberto Roggero, ''cit.'', pag. 257</ref>. Giglio inoltre, acquisì, e mise a disposizione di Tompkins, il rapporto particolareggiato della questura di Roma, su tutti gli edifici romani (alberghi, cliniche, caserme etc.) occupati da truppe tedesche<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 78</ref>. Organizzò, infine, nella sua abitazione, più incontri tra Tompkins e i capi della resistenza romana ([[Giorgio Amendola|Amendola]], Vassalli, [[Riccardo Bauer|Bauer]]).
 
[[File:Tomba Maurizio Giglio Fosse Ardeatine.jpg|thumb|left|La tomba di Maurizio Giglio nel sacrario delle Fosse Ardeatine]]