Fari a scomparsa
I fari a scomparsa, comunemente detti "fari pop-up", sono una soluzione tecnica applicata all'impianto di illuminazione anteriore delle vetture, determinata dall'esigenza stilistica e tecnica di abbinare una linea più aggressiva alla maggior aerodinamicità della sezione anteriore, nascondendo i fari anteriori di un'automobile quando non sono in uso.
Storia modifica
I fari a scomparsa fanno la loro prima apparizione nel 1936 sulla Cord 810. Successivamente vennero usati dalla General Motors sul concept della Buick Y-Job e dalla DeSoto nel 1942, per un breve periodo. I fari a scomparsa riguadagnarono popolarità verso la fine degli anni 60, soprattutto negli Stati Uniti d'America. Numerose furono le case automobilistiche che li installarono sulle proprie vetture, come per esempio la Toyota, che li utilizzò sulla Sprinter Trueno. I fari a scomparsa sono stati utilizzati per l'ultima volta nel 2004, quando sia la Lotus Esprit che la Corvette C5 uscirono di produzione. Attualmente non è più possibile installarli sulle autovetture a causa delle restrizioni introdotte dalla normativa riguardante l'urto con i pedoni.[1]
Galleria d'immagini modifica
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Una Cord 812.
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Una Buick Y.
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Una Ford Thunderbird.
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Una SAAB Sonett III.
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Una Opel GT.
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Una Dodge Charger.
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Una Volvo 480.
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Una BMW M1.
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Una Plymouth Laser.
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Tatra MTX V8.
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Škoda 1100 GT.
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Porsche 928 S4 del 1987.
Note modifica
- ^ Alessandro Vai, La scomparsa dei fari a scomparsa, su it.motor1.com, 21 dicembre 2015. URL consultato il 30 settembre 2019 (archiviato il 30 settembre 2019).
Voci correlate modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fari a scomparsa
Collegamenti esterni modifica
- La scomparsa dei fari a scomparsa, su it.motor1.com.