Il mizuage (水揚げ? lett. "ricevere o dare le acque") era una cerimonia che rappresentava una tappa fondamentale nella vita di una oiran fino al 1958: determinava il passaggio da ragazza a donna vera a tutti gli effetti.

Descrizione modifica

Il mizuage era una tradizione che prevedeva l'"acquisto" della verginità di una oiran (cortigiana o prostituta d'alto bordo). Per questo si offrivano somme di denaro anche considerevoli, che trasformavano questo processo in una vera e propria asta.

Si occupava di tutto la "protettrice", la proprietaria della casa di piacere, dalla scelta del cliente all'organizzazione del rituale. Il denaro serviva a coprire parzialmente il debito accumulato dalla oiran per il suo mantenimento.

Questa pratica è caduta in disuso.

Per le geisha la parola mizuage assume tutt'altro significato, spesso confuso: significava sì l'ingresso della maiko (apprendista) nell'età adulta, ma non comprendeva l'atto sessuale.[1]

Note modifica

  1. ^ «Shimabara era un rione licenzioso dove le donne note come oiran e tayu, cioè cortigiane o prostitute d’alto bordo, sebbene conoscessero anche le arti tradizionali, si dedicavano al commercio del proprio corpo. Anche le giovani oiran vengono sottoposte a un rituale chiamato mizuage, che nel loro caso consiste nel subire una deflorazione cerimoniale da parte di un patrono che ha pagato profumatamente per quel privilegio (l’ambiguità della parola "mizuage" è alla base della confusione su cosa significhi essere una geisha)». Vedi Iwasaki, 2012.

Bibliografia modifica

  • Mineko Iwasaki, Storia proibita di una geisha, Newton Compton Editori, ISBN 9788854135666.
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