Ottavio Piccolomini

militare italiano

Ottavio Francesco Eugenio Carlo Ferdinando Pio Pieri Piccolomini d’Aragona (Pisa, 11 novembre 1599Vienna, 11 agosto 1656) fu un importante comandante delle truppe imperiali durante la guerra dei trent'anni.

Ottavio I Piccolomini d'Aragona
Ritratto del principe Ottavio Piccolomini d'Aragona di Anselmus von Hulle
Principe del Sacro Romano Impero
Duca di Amalfi
Stemma
Stemma
In carica1609 –
10 agosto 1656
PredecessoreSilvio Pieri Piccolomini d'Aragona
SuccessoreDiego Piccolomini d'Aragona
Nome completoOttavio Francesco Eugenio Carlo Ferdinando Pio Pieri Piccolomini d'Aragona
TrattamentoDon
OnorificenzePrincipe di Piccolomini
Altri titoliPrincipe di Hagenau
NascitaPisa, 11 novembre 1599
MorteVienna, 11 agosto 1656 (56 anni)
Luogo di sepolturaVienna
DinastiaPieri Piccolomini d'Aragona
PadreSilvio Pieri Piccolomini d'Aragona
MadreViolante Gerini
ConiugiMarie Dorothée de Ligne
Maria Benigna Franziska von Sachsen-Lauenburg
FigliAscanio
Diego
ReligioneCattolicesimo
Ottavio I Piccolomini d'Aragona
Stampa del principe Ottavio Piccolomini d'Aragona
NascitaPisa, 11 novembre 1599
MorteVienna, 11 agosto 1656
Cause della mortenaturali
Luogo di sepolturaVienna
Etniaitaliana
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito Impero spagnolo
Sacro Romano Impero
Forza armata Tercio
Esercito del Sacro Romano Impero
SpecialitàPicchiere
Anni di servizio1619 – 1650
GradoGenerale
Feldmaresciallo
Feritead una mano ed a un braccio
ComandantiKarel Bonaventura Buquoy
Albrecht von Wallenstein
GuerreGuerra dei trent'anni
BattaglieBattaglia della Montagna Bianca
Battaglia di Lützen (1632)
Battaglia di Nördlingen (1634)
Battaglia di Breitenfeld (1642)
Battaglia di Jankov
DecorazioniOrdine del Toson d'oro
Altre caricheNobile
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Biografia modifica

Nato a Pisa e discendente dalla nobile famiglia senese dei Piccolomini, a sedici anni era già picchiere nelle file spagnole. Fu presente anche alla battaglia della Montagna Bianca dove combatté sotto Bucquoy. Dopo avere lottato in Boemia, Ungheria, Paesi Bassi, andò in Italia con Pappenheim.

Un generale toscano al servizio dell'imperatore modifica

Tornato in Germania nel 1627 servì sotto Wallenstein che lo mise al comando della sua guardia del corpo. Piccolomini si distinse alla battaglia di Lützen (1632) e questo lo aiutò nella carriera militare. Più tardi fece parte della cospirazione che portò alla deposizione e all'assassinio di Wallenstein. La ricompensa imperiale fu il bastone di maresciallo, una grossa somma in fiorini e un feudo.

Come comandante imperiale si distinse a Nördlingen ma, pur essendo degno allievo militare del Wallenstein, si mostrò meno risolutivo nel concludere il conflitto. Dopo la bella vittoria sui francesi a Thionville, nel 1639 ottenne il titolo di consigliere imperiale e il titolo di duca di Amalfi dalla Spagna, ma non l'agognato comando dell'armata imperiale. Nel 1642 subì la sconfitta nella seconda battaglia di Breitenfeld, a seguito della quale passò per un certo periodo a servire sotto la Spagna che lo gratificò stavolta con il collare del Toson d'oro.

Rientrato al servizio dell'imperatore, venne finalmente nominato comandante generale nell'esercito imperiale nel 1648, e con questo incarico chiuse il conflitto trentennale. Sfruttando le naturali competenze diplomatiche imparate in famiglia, fu il principale plenipotenziario imperiale nelle negoziazioni per la pace di Vestfalia e nel 1650 fu nominato principe di Hagenau.

Morirà ricco e potente nel 1656 senza eredi, dato che il suo unico figlio Silvio Giuseppe fu assassinato dagli svedesi dopo la battaglia di Jankau del 1645.

Onorificenze modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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