Zaccaria Calliergi

tipografo greco

Zaccaria Calliergi (in greco Ζαχαρίας Καλλιέργης; Retimo, XV secoloRoma, XVI secolo) è stato un tipografo greco.

Zaccaria Calliergi

Abilissimo stampatore, Ζαχαρίας Καλλιέργης (Zacharias Kallierges), cretese di origine, dirigeva la più illustre tipografia quattrocentesca specializzata in testi greci, rinomata sia per la bellezza dei caratteri sia per l'eleganza degli apparati decorativi e degli arabeschi.[1] Fu attivo a Venezia dal 1499 al 1509 e a Roma dal 1515 (anno del suo Pindaro) al 1525; fu amico del banchiere Agostino Chigi.

Una preziosa collaborazione: l'Horologion modifica

Nel 1509 Iacopo Pencio si occupa della elegante stampa dell’Horologion (Ωρολόγιον συν Θεώ, περιέχον τα κάτωθι γεγραμμένα),[1] il Libro delle Ore in greco, recante le preghiere del Tempo ordinario degli uffici canonici e le antifone e le preghiere del giorno, insieme con inni quali l’Ufficio dell’Akathistos).[2]

Se già l’Horologion, di per sé, in quanto destinato al crescente numero di Greci residenti a Venezia, fu il primo libro liturgico della Chiesa greco-ortodossa ad essere stampato interamente con caratteri greci,[1] è notevole inoltre perché appartiene all’ultima serie di edizioni a stampa prodotte nella città lagunare da Calliergi, che sarebbe stato costretto a chiudere la seconda tipografia, fondata nel 1508, e a trasferirsi a Roma nel 1511, a causa delle sue limitate risorse finanziarie, riuscendo a pubblicare in quest'ultimo periodo a Venezia solo tre edizioni a stampa: Horologion, Exepsalmata, periechonta ta katō gegrammēna,[3] e la “Esposizione di capitoli ammonitorî” (ἔκϑεσις κεϕαλαίων παραινετικῶς) di Agapito (Αγαπητός), allora diacono di Santa Sofia di Costantinopoli.[1][4]

La produzione dell’Horologion, stampato nei colori rosso e nero e impreziosito da iniziali e capoversi in stile bizantino riccamente decorate, fu in particolare curata e finanziata da Iacopo Pencio, che incastonò il testo nel carattere greco disegnato e intagliato per la stampa da Kallierges nel 1508.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e (EN) Philobiblon: One Thousand Years of Bibliophily. II. The Sixteenth Century (catalogo) (PDF), su static1.squarespace.com. URL consultato il 29 febbraio 2024.: sotto la variante «Giacomo de Pencio (or Penzi) from Lecco»
  2. ^ (EN) Evro Layton, The Sixteenth Century Greek Book in Italy: Printers and publishers for the Greek World, Venezia, Istituto ellenico di studi bizantini e postbizantini di Venezia, 1994, p. 132. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  3. ^ ICCU. Archivi del Rinascimento, su edit16.iccu.sbn.it. URL consultato il 29 febbraio 2024. e Exepsalmata: periechonta ta katō gegrammena [...], su books.google.it. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  4. ^ Silvio Giuseppe Mercati, Agapito, diacono di Santa Sofia di Costantinopoli. Enciclopedia Italiana Treccani, su treccani.it, 1929. URL consultato il 29 febbraio 2024.

Bibliografia modifica

  • Elpidio Mioni, Zaccaria Calliergi (Callergi), in Dizionario Biografico degli Italiani 16 (1973), pp. 750–753.
  • Konstantinos Staikos: The printing shop of Nikolaos Vlastos and Zacharias Kallierges. 500 years from the establishment of the first Greek press. In: La bibliofila 102, 2000, S. 11-32.
  • Maria Luisa Agati, Erotemata e altri inediti di Zaccaria Callierge (ca. 1470/3 -1524?), in Οὑ πᾶν ἐφήμερον. Scritti in memoria di Roberto Pretagostini, a cura di C. Braidotti – E. Dettori – E. Lanzillotta, Roma 2009, pp. 25–45.

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