Staurogramma

monogramma ottenuto sovrapponendo due lettere greche maiuscole, tau (T) e rho (P)

Lo staurogramma è un monogramma ottenuto sovrapponendo due lettere greche maiuscole, tau (T) e rho (P). Dato che il rho è scritto con un carattere più alto del tau, il simbolo risultante è una croce latina, in cui il braccio verticale superiore è dotato anche dell'occhiello del rho.

Staurogramma
Schema di staurogramma

Storia modifica

 
Esempio di staurogramma delle catacombe

Utilizzo pre-cristiano modifica

Lo staurogramma, come altri monogrammi ampiamente utilizzati dai cristiani , ha la sua origine in abbreviazioni paleografiche riscontrabili su papiri o monete pre-cristiani o non-cristiani. Fra le parole talvolta indicate con staurogrammi vi sono: τροπος, τριακας e Τροκονδας[1] Lo staurogramma compare anche su monete di Erode il Grande, probabilmente a indicare che furono coniate nel terzo anno del suo regno.[2][3] Si osservi che in tutti questi esempi le due lettere combinate nello staurogramma sono proprio le prime due della parola abbreviata.

Cristianesimo modifica

In ambito cristiano lo staurogramma compare in alcuni manoscritti a partire dall'anno 200, come abbreviazioni delle quattro lettere «taur» inserite nella parola greca stauros («palo infisso nel terreno»), che indica il patibolo a cui fu appeso Gesù, o in voci del corrispondente verbo stauroo (crocifiggere). Il fatto che questo monogramma sia utilizzato solo in quel contesto, implica che non si trattava di note tironiane, ma che vi fosse un legame tra il simbolo e il patibolo o la crocefissione di Gesù: se si accetta l'interpretazione tradizionale delle modalità di crocefissione di Cristo, uno staurogramma è anche un pittogramma della croce stessa, in cui l'occhiello della lettera rho rappresenta il capo del condannato.[3]

Note modifica

  1. ^ K. McNamee, Abbreviations in Greek Literary Papyri and Ostraca, (BASP.S 3; Chico 1981), p.119; M. Avi-Yonah, Abbreviations in Greek Inscriptions (The Near East, 200 BC–AD 1100) (repr. Chicago 1974; originally published as a supplement to Quarterly of the Department of Antiquities in Palestine 9 [1940]), p.105
  2. ^ 3 B. Kanael, “The Coins of King Herod of the Third Year,” JQR 62 (1951–52) 261–264; idem, “Ancient Jewish Coins and their Historical Importance,” Biblical Archaeologist 26 (1963) 38–62, esp. 48
  3. ^ a b Jonathan Bardill, Constantine, Divine Emperor of the Christian Golden Age, Cambridge University Press, 2012, p. 163.

Bibliografia modifica

  • Larry W. Hurtado, The staurogram in early christian manuscripts: the earliest visual reference to the crucified Jesus? in New Testament Manuscripts: Their Text and Their World, ed. Thomas J. Kraus and Tobias Nicklas, “Texts and Editions for New Testament Study” 2. Leiden: Brill 2006, pp. 207–226.
  • Larry W. Hurtado, The Earliest Christian Artifacts: Manuscripts and Christian Origins, Wm. B. Eerdmans Publishing, 2006

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