Stefanina Moro

staffetta partigiana italiana

Stefanina Moro (Genova, 14 novembre 1927Asti, 9 ottobre 1944) è stata una partigiana italiana. Staffetta, fu catturata dai nazifascisti e morì in seguito alle torture subite.[1]

Stefanina Moro

Biografia modifica

Originaria del quartiere Quezzi di Genova, durante la guerra di liberazione teneva i collegamenti fra diverse formazioni partigiane. A 16 anni fu arrestata e condotta alla Casa del Fascio di Cornigliano e poi alla Casa dello Studente di Corso Gastaldi. Venne torturata invano perché rivelasse i nomi dei compagni.[2][3][4] Fu poi ricoverata nell'ospedale di Asti, dove morì il 9 ottobre 1944, a causa delle torture subite.

Riconoscimenti modifica

Il suo nome è ricordato nella lapide "Non caddero invano ma per la libertà. Il Comitato di Liberazione Nazionale Liguria agli eroici caduti del rione di Quezzi". A Lei il Comune di Genova ha intitolato a Quezzi la “Via Stefanina Moro - Caduta per la libertà – 1927– 9/10/1944”.[5][6]

Nell'aprile 2020, in occasione del 75º anniversario della Liberazione, la Sottosegretaria alla Salute del Governo Conte II Sandra Zampa ha ricordato Stefanina Moro assieme ad altre donne della Resistenza come Nilde Iotti e Irma Bandiera.[7]

Note modifica

  1. ^ Casa dello studente: gli orrori del 'boia di Genova' Engel, su lavocedigenova.it, 14 marzo 2020. URL consultato il 18 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  2. ^ Mimmo Franzinelli.
  3. ^ Rossella Sommariva, ITALIA – Genova e le sue donne, su impagine.it, Impagina.it. URL consultato il 17 luglio 2020.
  4. ^ Donatella Alfonso, Lezione di storia sul campo dei partigiani a Staglieno, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 23 gennaio 2018. URL consultato il 20 settembre 2020.
  5. ^ Mariella Schenone, Inizia dai bambini il 70º anniversario del 25 aprile di Genova, su comune.genova.it, Comune di Genova, 21 aprile 2015. URL consultato il 6 febbraio 2018.
  6. ^ Giuseppe Morabito, VIAGGIO NELLA MEMORIA (PDF), su giuseppemorabito.it, p. 23. URL consultato il 18 settembre 2020.
  7. ^ 75 anni dalla Liberazione. Zampa: “Guardiamo alle donne della Resistenza: seppero ricostruire il Paese, il loro esempio ci trasmetta fiducia nel futuro”, su salute.gov.it, Ministero della salute, 24 aprile 2020. URL consultato il 18 settembre 2020.

Bibliografia modifica

  • Mirella Alloisio e Giuliana Beltrami, Volontarie della liberta: 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945, Milano, Mazzotta, 1982, OCLC 535278590.
  • Mirco Bottero, Memoria nella pietra: monumenti alla Resistenza ligure, 1945-1995, Genova, Istituto storico della Resistenza in Liguria, 1996, OCLC 651945549.
  • Mimmo Franzinelli, Tortura: storie dell'occupazione nazista e della guerra civile (1943-45), Milano, Mondadori, 2018, ISBN 9788804685890, OCLC 1028666396.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • I partigiani di Quezzi, su lacadellolmo.altervista.org, 2011. URL consultato il 6 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).