Stent prostatico

stent utilizzato in urologia
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Uno stent prostatico è uno stent utilizzato per mantenere aperta l'uretra maschile e permettere il passaggio di urine nel caso di un'ostruzione prostatica e sintomi a carico del tratto urinario inferiore.[1] L'ostruzione prostatica è una condizione comune che riconosce diverse eziologie.[2] L'iperplasia prostatica benigna è la causa più comune,[3] ma l'ostruzione può anche verificarsi acutamente dopo diversi tipi di trattamento, ad esempio ablazione prostatica con ago a radiofrequenza (TUNA), resezione prostatica transuretrale (TURP), termoterapia transuretrale con microonde (TUMT),[4][5] terapia radiante eseguita per cancro della prostata.

Stent prostatico per il trattamento dell'iperplasia prostatica benigna
Uno stent prostatico "in situ" utilizzato per il trattamento dell'iperplasia prostatica, spesso causa di ritenzione urinaria acuta.
Specialitàurologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM600
ICD-10N40
eMedicine437359

Classificazione

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Ci sono due tipi di stent prostatico: temporaneo e permanente. Uno stent prostatico permanente non può essere considerato un trattamento medico, ma piuttosto una procedura di tipo chirurgico. La procedura tuttavia non è tecnicamente complicata. Il posizionamento di uno stent permanente prostatico viene eseguito, di norma, come un trattamento ambulatoriale in anestesia locale oppure spinale e di solito non richiede più di 15-30 minuti.
Il posizionamento di uno stent prostatico temporaneo è ancor meno complicato: può essere inserito in modo simile a un catetere di Foley, e richiede solo l'anestesia topica.[6]

Stent approvati per l'uso

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Allo stato attuale negli U.S.A. vi è un solo stent prostatico temporaneo che ha ricevuto l'approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA). Lo stent prostatico temporaneo Spanner mantiene il flusso di urina e permette una minzione naturale e volontaria. Lo stent prostatico è un dispositivo completamente interno e può essere inserito e rimosso facilmente come un catetere di Foley. Lo stent permette un normale funzionamento della vescica e dello sfintere e può essere portato comodamente risultando ben tollerato dai pazienti.[7]

In genere si ricorre allo stent prostatico temporaneo per aiutare i pazienti a mantenere un adeguato flusso di urina dopo ogni procedura medica che può comportare un rigonfiamento della prostata: ad esempio la brachiterapia, la crioterapia, la termoterapia transuretrale con microonde, la resezione prostatica transuretrale. Inoltre può essere utilizzato come strumento di diagnosi differenziale, in quanto estremamente efficace nel differenziare una scarsa funzionalità della vescica da un'ostruzione prostatica.[8]

Gli stent permanenti sono spesso spirali metalliche che sono inserite nell'uretra maschile. La maglia intrecciata è progettata per espandersi radialmente, applicando una leggera e costante pressione necessaria per mantenere pervie quelle sezioni d'uretra che ostruiscono il flusso di urina. La progettazione delle celle dello stent, che una volta aperte hanno un aspetto a rombo che ricorda le facce di un diamante, permette allo stent di diventare quasi incorporato nell'uretra, riducendo così al minimo il rischio di incrostazioni e la dislocazione dello stent stesso.

Gli stent permanenti sono utilizzati per alleviare i problemi connessi all'ostruzione urinaria secondaria all'iperplasia prostatica benigna, alla stenosi uretrale bulbare ricorrente, o la dissinergia dello sfintere detrusore esterno. Il motivo principale per la rimozione d'uno stent permanente è un peggioramento dei sintomi, pur in presenza del dispositivo montato. Altri motivi di rimozione sono la dislocazione, la ritenzione di un coagulo, l'ematuria, e la ritenzione acuta d'urina. Di solito, gli stent permanenti sono utilizzati solo per gli uomini che non sono disposti oppure non sono in grado di assumere farmaci o che sono riluttanti nell'affrontare un intervento chirurgico. La maggior parte dei medici non considerano uno stent permanente un valido trattamento a lungo termine per la maggior parte dei pazienti. In Europa e in altri Paesi sono disponibili stent al nichel-titanio. Questi stent si pongono in una posizione intermedia tra stent temporanei e quelli permanenti. Infatti possono rimanere in sede diversi anni e tuttavia essere ancora rimossi con facilità. Il motivo di questa caratteristica è che il nichel-titanio diventa molto morbido e tenero una volta raffreddato con acqua fredda.

Vantaggi e svantaggi dello stent permanente

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Vantaggi

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  • Può essere posizionato in 15-30 minuti in anestesia locale
  • Il sanguinamento nel corso della procedura chirurgica è minimo
  • Il paziente può essere dimesso il giorno stesso della procedura

Svantaggi

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  • Possono causare aumento della minzione e incontinenza urinaria di grado lieve
  • Possono causare qualche 'fastidio' aspecifico (discomfort)
  • Posso dislocarsi dalla loro sede corretta e pertanto causare ostruzione parziale delle vie urinarie oppure incontinenza completa
  • Possono infettarsi e talvolta possono essere molto difficili da rimuovere
  • Il loro diametro fisso limita successive opzioni chirurgiche per via endoscopica
  1. ^ J. McLoughlin, G. Williams, Prostatic stents and balloon dilatation., in Br J Hosp Med, vol. 43, n. 6, giugno 1990, pp. 422-6, PMID 1694704.
  2. ^ J. de la Rosette, G. Alivizatos, S. Madersbacher, C. Rioja Sanz, J. Nordling, M. Emberton, S. Gravas, M.C. Michel, M. Oelke - European Association of Urology., Guidelines on Benign Prostatic Hyperplasia. (PDF), su uroweb.org, 2008. URL consultato il 31 dicembre 2012. (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
  3. ^ Bupa's Health Information Team, Benign enlarged prostate (benign prostatic hyperplasia), su bupa.co.uk, marzo 2011. URL consultato il 31 dicembre 2012. (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2013).
  4. ^ ND. Shore, MK. Dineen; MJ. Saslawsky; JH. Lumerman; AP. Corica, A temporary intraurethral prostatic stent relieves prostatic obstruction following transurethral microwave thermotherapy., in J Urol, vol. 177, n. 3, marzo 2007, pp. 1040-6, DOI:10.1016/j.juro.2006.10.059, PMID 17296408.
  5. ^ B. Djavan, M. Fakhari; S. Shariat; K. Ghawidel; M. Marberger, A novel intraurethral prostatic bridge catheter for prevention of temporary prostatic obstruction following high energy transurethral microwave thermotherapy in patients with benign prostatic hyperplasia., in J Urol, vol. 161, n. 1, gennaio 1999, pp. 144-51, PMID 10037387.
  6. ^ OG. Nieben, J. Nordling; KK. Nielsen; B. Kromann-Andersen; MJ. Absalom; C. Fowler, A simple method for insertion of an intraprostatic coil., in Br J Urol, vol. 69, n. 4, aprile 1992, pp. 381-2, PMID 1374677.
  7. ^ AP. Corica, BT. Larson; A. Sagaz; AG. Corica; TR. Larson, A novel temporary prostatic stent for the relief of prostatic urethral obstruction., in BJU Int, vol. 93, n. 3, febbraio 2004, pp. 346-8, PMID 14764134.
  8. ^ H. Ovesen, AL. Poulsen; J. Nordling, Differentiation between neurogenic and prostatic obstruction using the intraprostatic spiral. A case report., in Scand J Urol Nephrol, vol. 24, n. 3, 1990, pp. 179-80, PMID 1700470.

Voci correlate

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