Stephanie Dalley (nata Page; 1943) è un'assiriologa britannica studiosa del Vicino Oriente antico.

Si è ritirata dal ruolo di docente dall'Oriental Institute di Oxford. È nota per le sue pubblicazioni di testi cuneiformi e per le sue indagini sui giardini pensili di Babilonia, e per la sua proposta che fosse situata a Ninive e costruita durante il regno del sovrano Neo-Assiro Sennacherib.

Giardini pensile di Babilonia modifica

Una delle sette meraviglie del mondo antico, i giardini pensili di Babilonia non sono mai stati ritrovati nonostante gli estesi scavi archeologici a Babilonia a partire dalla fine del XIX secolo. Dalley ha suggerito, sulla base di diciotto anni di studi delle fonti testuali, che i Giardini non furono costruiti a Babilonia sotto Nabucodonosor, ma a Ninive, la capitale degli Assiri, da Sennacherib, circa 2700 anni fa. Ha ristudiato e reinterpretato le fonti cuneiformi e greco-romane, determinando che un'iscrizione del VII secolo a.C. era stata precedentemente tradotta erroneamente. Sebbene nessuna delle iscrizioni di Nabucodonosor abbia mai menzionato alcun giardino, Dalley ha trovato testi di Sennacherib presso il palazzo reale che fece edificare sulla cittadella di Ninive, di fianco al quale il sovrano edificò dei giardini definiti nelle sue iscrizioni una meraviglia per tutte le persone. I testi descrivevano inoltre una vite idraulica, cronologicamente precedente a quella inventata, seconda la tradizione, da Archimede, utilizzando una nuova metodologia di fusione del bronzo. La vite sollevava l'acqua tutto il giorno, ed era collegata a vasti acquedotti e canali che portavano l'acqua dalle colline a ottanta chilometri di distanza. Un bassorilievo proveniente da Ninive e ora al British Museum raffigura un palazzo e alberi sospesi su terrazze, che Dalley ha usato come ulteriore prova a sostegno. La sua ricerca conferma la descrizione di scrittori greci successivi secondo cui i giardini erano, in realtà, terrazze costruite come un anfiteatro attorno a uno stagno centrale. Ha raccolto queste conclusioni nel suo libro The Mystery of the Hanging Garden of Babylon: An Elusive World Wonder Traced, pubblicato nel 2013.[1][2]

Libri modifica

Pubblicazioni modifica

Note modifica

  1. ^ Alberge, 2013.
  2. ^ Copping, 2013.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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