Steve Albini
Steven Frank Albini, detto Steve (Pasadena, 22 luglio 1962 – Chicago, 7 maggio 2024), è stato un produttore discografico, chitarrista, cantante, ingegnere del suono e critico musicale statunitense.
Steve Albini | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Noise rock Post-hardcore Industrial rock Math rock |
Periodo di attività musicale | 1982 – 2024 |
Gruppi | Big Black, Rapeman, Shellac |
Ebbe una grande influenza per il suo innovativo approccio alla produzione musicale, in particolare nel rock alternativo americano.[1][2][3][4] In oltre quarant'anni di attività produsse album di importanti artisti come Nirvana, Pixies, Breeders, PJ Harvey e Slint.[4][5] Come musicista e cantante fu poi il front man di band come Big Black, Rapeman e Shellac.[6] Fondò inoltre la Electrical Audio, una società avente in gestione due studi di registrazione a Chicago, impostasi come una delle più importanti realtà del rock indipendente.[1]
Biografia
modificaNacque in California da immigrati torinesi e crebbe nel Montana. A 18 anni si trasferì a Chicago per studiare giornalismo alla Northwestern University e in breve tempo divenne un punto di riferimento della locale scena hardcore punk e poi post hardcore, che contribuì in modo determinante a creare.[8]
Nel 1981 si legò da membro esterno ai Naked Raygun. L'anno successivo fondò i Big Black, gruppo seminale per l'evoluzione di generi come il post-hardcore, il noise e l'industrial.[8] Nella seconda metà degli anni ottanta formò i Rapeman e successivamente gli Shellac.
Fin dall'inizio affiancò alla sua attività da musicista quella di produttore musicale, anche se Albini non gradì mai questa definizione preferendo essere indicato come recording engineer.[9] Contrariamente alla norma, Albini non ricevette mai alcuna royalty per le sue incisioni.[10] Albini stimò la sua apparizione come tecnico del suono in oltre 1500 album.[11]
Secondo Albini, far entrare il produttore nelle sessioni di registrazione distrugge spesso il lavoro del gruppo, in quanto dovrebbe semplicemente occuparsi di risolvere eventuali problemi e di "catturare" il suono migliore, non di controllare l'opera degli artisti dal punto di vista musicale.[12] Ciononostante, il "tocco" produttivo di Albini presenta della caratteristiche ricorrenti così peculiari (voce mixata insolitamente bassa, basso predominante sulla chitarra, ripresa ambientale della batteria, utilizzo di riverberi naturali catturati da una moltitudine di microfoni vintage) da risultare inconfondibile, quasi un marchio di fabbrica.[13] Albini fu inoltre uno strenuo detrattore dell'incisione digitale, da lui ritenuta qualitativamente inferiore (arrivò a scrivere sul retro copertina dell'album dei Big Black Songs About Fucking l'emblematica frase "The future belongs to the analog loyalists. Fuck digital"[14]): per questa ragione, lavorò solo ed esclusivamente con procedimenti e supporti analogici.[15]
Il suo approccio chitarristico fu influenzato da tutti gli stili partoriti dal rock. Coi Big Black, Albini mostrò la sua grammatica musicale, fatta di suoni abrasivi, rumori metallici e percussioni industriali. Nei suoi testi, cantati con voce urlata e spesso distorta, Albini descrisse la sua vita, prendendola come esempio di quella di tutti i giovani delle società occidentali, parlando delle ingiustizie subite e della deumanizzazione di ogni soggetto.[16]
In passato fu ampiamente criticato per la decisione di aver dedicato un 45 giri chiamato Il Duce a Benito Mussolini, prodotto ed eseguito con i Big Black, con la raffigurazione sulla copertina dello stesso Mussolini e sullo sfondo un tricolore; all'interno di questo fu incluso come primo brano l'omonima traccia Il Duce. Tuttavia il brano, per ammissione del suo stesso autore (che anzi ribadì con forza le proprie posizioni progressiste e antifasciste), non fu altro che una provocatoria presa in giro del dittatore.[17]
Nel 2013, in occasione del ventennale dell'album In Utero dei Nirvana, all'interno dell'edizione in boxset della ristampa del disco venne inclusa la lettera che Steve Albini scrisse alla band prima di iniziare le registrazioni, lettera rappresentante una sorta di dichiarazione di intenti del produttore.[18]
Guadagnò una famigerata reputazione nel mondo dell'indie per aver criticato aspramente l'industria musicale (come evidenziato nel suo discusso saggio del 1993 The Problem With Music)[19], ma anche gli stessi festival "alternativi" (come il celebre Lollapalooza)[20], nonché per i giudizi senza peli sulla lingua spesso riservati a molti suoi illustri colleghi: dai Sonic Youth, colpevoli a suo dire di essersi "venduti"[21], ai Pixies, definiti "una band che al suo meglio fa del blando college rock"[22], fino ai Nirvana liquidati come "i R.E.M. col fuzzbox"[23] e "una versione insignificante del sound di Seattle"[24] (tuttavia, dopo aver lavorato con loro, Albini rivalutò la band ritrattando tali affermazioni). Dichiarò inoltre di non voler mai incidere canzoni pop, ritenendola musica "per bambini e per idioti".[25] Nei suoi ultimi anni si espresse più volte favorevolmente riguardo al download gratuito della musica[26] e sull'idea dei live in streaming a pagamento disse: "sembrano una 'soluzione COVID', che potrebbe portare a una piccola opportunità per espandere il concetto una volta che la pandemia sarà finita. Però a essere onesti mi pare una soluzione inconsistente per sostituire del tutto i concerti".[27]
Oltre alla musica, Albini si interessò molto anche di baseball[28], di poker[29] e di cucina.[30] Visse a Chicago con la moglie, la regista Heather Whinna.[31] In un'intervista rilasciata nel 2022 dichiarò di essere astemio e di non aver mai fatto uso di droghe.[32] Morì improvvisamente a Chicago il 7 maggio 2024 all'età di 61 anni a causa di un infarto.[33]
Discografia
modificaAlbum in studio
modifica- 1993 - All Right, You Little Bastards! (con Zeni Geva)
- 2020 - Music From the Film Girl on the Third Floor (con Alison Chesley e Tim Midyett)
Note
modifica- ^ a b (EN) Steve Albini Songs, Albums, Reviews, Bio & Mor..., su AllMusic. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ The History of Rock Music. Steve Albini: history, discography, reviews, ratings, best albums, su www.scaruffi.com. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ Big Black - biografia, recensioni, streaming, discografia, foto :, su OndaRock. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ a b L'importanza di Steve Albini, su Il Post, 9 maggio 2024. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ 10 grandi dischi prodotti da Steve Albini, su Il Post, 9 maggio 2024. URL consultato il 9 maggio 2024.
- ^ Steve Albini, su Discogs. URL consultato il 5 luglio 2015.
- ^ Michael Azerrad, Our Band Could Be Your Life, Roma, Arcana, 2001, p. 289.
- ^ a b Rapeman - biografia, recensioni, discografia, foto :: Onda Rock
- ^ Michael Azerrad, Our Band Could Be Your Life, Roma, Arcana, 2001, p. 317.
- ^ Steve Albini Explains Why Royalties Don't Make Sense|Techdirt
- ^ Electrical Audio - Staff & Friends, su electricalaudio.com. URL consultato il 26 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2016).
- ^ Steve Albini: Information from Answers.com
- ^ Steve Albini: Don't Call Me Producer - YouTube. URL consultato il 30 settembre 2015.
- ^ Big Black - Songs About Fucking, su Discogs. URL consultato il 25 aprile 2016.
- ^ Jessica Mlinaric, Interview: Steve Albini Talks About Shellac, Chicago, And The Specifics Of Remastering Nirvana's 'In Utero', su Chicagoist. URL consultato il 25 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2015).
- ^ Big Black - biografia, recensioni, discografia, foto :: OndaRock, su ondarock.it. URL consultato il 30 settembre 2015.
- ^ http://www.scaruffi.com/interv/interv93.html
- ^ La lettera (tradotta) di Steve Albini ai Nirvana su In Utero, su rumoremag.com.
- ^ The Problem With Music :Negativworldwidewebland, su negativland.com. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
- ^ steve albini on lollapalooza
- ^ Steve Albini Goes Off on Sonic Youth, su pitchfork.com. URL consultato il 5 luglio 2015.
- ^ The Top 20 Steve Albini-Recorded Albums - Pixies Surfer Rosa - 20 - Stereogum, su stereogum.com. URL consultato il 5 luglio 2015.
- ^ Nirvana: 20 Things You Didn't Know About 'In Utero', su NME.COM. URL consultato il 5 luglio 2015.
- ^ 04. Nirvana | Features | Cokemachineglow, su cokemachineglow.com. URL consultato il 5 luglio 2015.
- ^ "Pop music is for children and idiots." Legendary Nirvana producer Steve Albini on 2SER Sydney, su Rewind Radio | 2SER. URL consultato il 25 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2016).
- ^ Marc Ribot contro Steve Albini (ancora) sull'annoso problema del copyright | NOISEY, su noisey.vice.com. URL consultato il 13 agosto 2016.
- ^ Riccardo Marra, Steve Albini: «La nostalgia è come il veleno», su Il Cibicida, 31 gennaio 2022. URL consultato il 31 gennaio 2022.
- ^ Hear Steve Albini Talk Baseball, Poker, And Shellac's Dude Incredible On The Kreative Kontrol Podcast, su stereogum.com.
- ^ I am Steve Albini, ask me anything • /r/IAmA, su reddit. URL consultato il 13 agosto 2016.
- ^ mariobatalivoice: What I made Heather for dinner., su mariobatalivoice.blogspot.it (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2016).
- ^ (EN) Peter Margasak, Artist on Artist: Robbie Fulks talks to Steve Albini, su Chicago Reader, 6 gennaio 2014. URL consultato il 23 febbraio 2025.
- ^ (EN) Jamie Ward, Steve Albini – Interview - Noise Delays Recovery, su noisedelaysrecovery.com, 16 maggio 2022. URL consultato il 23 febbraio 2025.
- ^ Morto Steve Albini, guru della scena indie alla guida di Shellac e Big Black e produttore per dischi storici dell'alternative rock, su OndaRock. URL consultato il 23 febbraio 2025.
Bibliografia
modifica- Mario Ruggeri e Claudio Sorge, Le guide pratiche di Rumore - Metal, Pavia, Apache Edizioni, 2000.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Steve Albini
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Steve Albini, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Steve Albini, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Steve Albini, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Steve Albini, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Steve Albini, su WhoSampled.
- (EN) Steve Albini, su Genius.com.
- (EN) Steve Albini, su Billboard.
- (EN) Steve Albini, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Steve Albini, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 230128387 · ISNI (EN) 0000 0003 6694 4453 · Europeana agent/base/78071 · LCCN (EN) no2006005051 · GND (DE) 1219462454 · BNE (ES) XX6301422 (data) |
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