Stradivari Le Brun
Lo Stradivari Le Brun of 1712 è un antico violino fabbricato dal liutaio italiano Antonio Stradivari di Cremona (1644–1737). È l'unico violino degli Stradivari del "periodo d'oro"[1] che si sappia sia appartenuto e suonato dal compositore e violinista Niccolò Paganini.[2][3] Quando fu venduto all'asta di Sotheby's a Londra nel novembre 2001 raggiunse uno dei prezzi più alti mai pagati per un violino ad un'asta[4] e divenne lo strumento più costoso in Europa.[5]
Stradivari Le Brun | |
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Violino Stradivari Le Brun, 1712 | |
Informazioni storiche | |
Liutaio | Antonio Stradivari |
Città | Cremona |
Anno | 1712 ca. |
Caratteristiche | |
Strumento | violino |
Etichetta | |
Antonius Stradivarius Cremonensis Faciebat Anno 1712 |
Analisi degli anelli dell'albero
modifica- Rapporto dendrocronologico: John C. Topham, Surrey (2001)
«L'analisi dendrocronologica della tavola rivela che gli anelli di crescita più giovani su ogni lato risalgono al 1703 e al 1705. Ciò si correla bene con altri strumenti Stradivari del periodo, in particolare il Parke del 1711, il Gibson-Huberman del 1713 e un altro violino del 1715. John Topham nota anche che è probabile che tutti i pezzi di questi quattro violini provengano dallo stesso albero.[6]»
Note
modifica- ^ Antonio Stradivari | Tarisio, su tarisio.com. URL consultato il 20 agosto 2019.
- ^ Caressa & Francais Notebook (c1900 - 1936), part of the Jacques Francais Collection at the Smithsonian Institution, Washington DC
- ^ (EN) Historical Owners (A-Z), su Tarisio. URL consultato il 2 agosto 2019.
- ^ (EN) Dalya Alberge, Arts Correspondent, Richest sounding violin sells for a record breaking price, in The Times, 14 febbraio 2008, ISSN 0140-0460 . URL consultato il 2 agosto 2019.
- ^ Vonn Christoff Platt, Eine Stradivari fürs Depot (PDF), in Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, Geld & Mehr, 28 gennaio 2007. URL consultato il 26 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
- ^ Antonio Stradivari, Violin, Cremona, 1712, the 'Le Brun' | Tarisio, su tarisio.com. URL consultato il 2 agosto 2019.