Stylus phantasticus

Con stylus phantasticus (latino, stile fantastico) si definisce uno stile musicale consistente in toccate e fantasie, proprio del periodo denominato primo barocco.

Dietrich Buxtehude.

Il nome stylus phantasticus venne utilizzato le prime volte per descrivere composizioni la cui struttura non era categorizzabile secondo alcuna delle forme tradizionali. La radice di questo stile derivò principalmente da Claudio Merulo, organista presso la Basilica di San Marco a Venezia.

Sviluppatore di questa tecnica fu poi Girolamo Frescobaldi, che, all'inizio del XVII secolo, superando le restrizioni introdotte dalla Controriforma, ideò fantasiose improvvisazioni, generando così il nuovo stile, chiamato appunto phantasticus. Un altro importante interprete di questa corrente fu, in Germania, Johann Jakob Froberger. In Austria, invece, questo stile venne coltivato principalmente da Heinrich Ignaz Franz Biber e da Johann Heinrich Schmelzer.

Il musicologo Athanasius Kircher, nel suo trattato Musurgia universalis, scrisse:[1]

«Lo stylus phantasticus, proprio della musica strumentale, è il più libero e meno vincolato metodo di composizione. Non è soggetto a niente, né alle parole, né ai soggetti armonici; è creato per mostrare l'abilità dell'esecutore e per rivelare le regole segrete dell'armonia, l'ingegnosità delle conclusioni armoniche e la capacità di improvvisare fughe.»

Johann Mattheson, nel 1739, precisò che, nello stylus phantasticus:[2]

«Tutti i tipi di progressioni, anche insolite, gli ornamenti, le colorazioni ingegnose, tutto è ammesso senza riguardo, senza considerazione per il ritmo, senza ostinato né tema o soggetto da seguire.»

Secondo Ton Koopman:[3]

«Lo stylus phantasticus vuole tenere sveglio l'interesse dell'ascoltatore con effetti speciali, sorprese, condotta irregolare delle voci, dissonanze, variazioni nel ritmo e passaggi imitativi. È uno stile improvvisatorio completamente libero che induce il pubblico, pieno di stupore, a domandarsi: Com'è possibile?»

Importantissime, e fondamentali per la formazione del giovane Johann Sebastian Bach, all'epoca studente, furono le esecuzioni in stylus phantasticus di Dietrich Buxtehude a Lubecca e di Johann Adam Reincken ad Amburgo.

  1. ^ Athanasius Kircher, Musurgia universalis, Roma, 1650, Tomo I, pag. 585. URL consultato in data 10 novembre 2012.
  2. ^ Gilles Cantagrel, Dietrich Buxtehude, Parigi, Fayard, 2006, ISBN 978-2213631004, pp. 238-239.
  3. ^ The Stylus Phantasticus and the art of fantasy (PDF), su musicaantiqua.co.uk. URL consultato il 10 novembre 2012.