Il sujebi (수제비?, in Corea del Sud) o ttŭdŏ-guk (뜨더국?, tteudeogukLR, in Corea del Nord) è un piatto della cucina coreana. È simile ai kalguksu in quanto combina pasta e brodo, ma sostituisce i noodle con pezzetti di pasta morbida strappati a mano.[2]

Sujebi
Origini
IPA[su.dʑe.bi]
Altri nomittŭdŏ-guk, baktak[1]
Luogo d'origineCorea
Dettagli
Categoriapiatto unico
Ingredienti principalipasta, brodo, verdure

Etimologia e nomi

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Il nome sujebi deriva da sujeobi (수접이?), che significa "piatto preparato con pasta di farina tirata dalle mani e piegata".[3] In dialetto viene chiamato ttukjebi (뚝제비?), tteodeguk (뜨데국?) e tteotmukguk (뜯먹국?), mentre gundungjip (군둥집?) a Tongyeong. In Corea del Nord assume i nomi di ttŭdŏ-guk (뜨더국?, tteudeogukLR) o tŏnchikit'ang (던지기탕?, deonjigitangLR).[1]

Preparazione

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Il sujebi viene cucinato strappando da un impasto morbido dei pezzetti di pasta del diametro di 3-4 centimetri, che vengono lasciati bollire in brodo di acciughe per alcuni minuti, finché non affiorano in superficie, assumendo una consistenza gommosa. Il piatto è accompagnato da verdure a fettine (solitamente zucchine e patate).[1][3]

Varianti

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Gamja-ongsimi.

Gli ingredienti del sujebi variano in base alla regione: dove il grano è scarso, la farina di frumento viene sostituita da amido di patate, farina di mais, farina di grano saraceno, ghiande in polvere o arrowroot in polvere. Al posto delle acciughe, il brodo può essere preparato anche con manzo, pollo, vongole o verdure.[1][3]

Il ttodeokjebi è un sujebi in brodo di pollo originario delle province del Hwanghae.[1] Il memiljeopaegi di Jeju prevede pasta di grano saraceno cotta in brodo di acciughe insieme alle alghe, mentre per il gamja-ongsimi del Gangwon vengono preparate delle palline di patata e amido di patata al posto della consueta pasta.[1]

Consumo

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In passato, il sujebi era un piatto estivo, consumato tradizionalmente il settimo giorno del settimo mese lunare.[1] Siccome la farina era un prodotto di lusso, era un piatto riservato ai banchetti, mentre in epoca moderna viene consumato a piacere, soprattutto nei giorni di pioggia, insieme ai bindae-tteok.[3]

Il sujebi esiste in Corea sin dalla dinastia Goryeo, nella cui letteratura veniva chiamato syujyeobi (슈져비?). L'Hunmongjahoe, un libro di testo del 1527, menziona un piatto di nome nahwa bak o nahwa tak, scritto con i caratteri cinesi che nei dizionari sino-coreani di epoca successiva sono stati trasposti come sujebi bak e sujebi tak, suggerendo quindi che si tratti della stessa pietanza. Il nome sujebi appare effettivamente per la prima volta nel ricettario del 1927 Joseon mussang sinsig-yori jebeop, in cui vengono impastati tra loro farina, carne tritata, cipollotti, salsa di soia, olio, peperoncino e cannella in polvere, e il brodo è fatto con alghe o pollo. Il sujebi del Joseon yoribeop (1939) è invece una pietanza più lussuosa, con pasta di farina e uova, brodo di carne e alghe, e salsa di soia per condire.[1]

Il piatto è entrato a far parte dei menù giornalieri delle tavole sudcoreane verso la fine degli anni Cinquanta del Novecento.[4]

  1. ^ a b c d e f g h (KO) Han Bok-jin, 수제비, su folkency.nfm.go.kr. URL consultato il 7 novembre 2022.
  2. ^ (EN) Jean Oh, Deulkkae sujebi, wholesome homestyle fare, su koreaherald.com, 25 novembre 2011. URL consultato il 7 novembre 2022.
  3. ^ a b c d (EN) Yoon Sojung, Korean recipes: Sujebi (수제비), su korea.net, 19 gennaio 2017. URL consultato il 7 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Angela Ki Che Leung e Melissa L. Caldwell (a cura di), Moral Foods: the Construction of Nutrition and Health in Modern Asia, collana Food in Asia and the Pacific, University of Hawaii Press, 2019, p. 137, ISBN 978-0-8248-7958-7, OCLC 1120689305. URL consultato il 7 novembre 2022.

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