Tanngnjóstr e Tanngrisnir

coppia di capre di Thor nella mitologia vichinga.

Nella mitologia norrena, Tanngnjóstr ("che digrigna i denti") e Tanngrisnir ("che arrota i denti") sono una coppia di capre magiche che trainano il carro del dio Thor.

Le capre che trainano il carro del dio.

La loro principale caratteristica è il fatto che il dio possa cucinarle e mangiarle, e la mattina seguente, ricomponendo le ossa e la pelle, con l'aiuto del suo potente martello Mjöllnir esse magicamente ritornano in vita.

Questa caratteristica è descritta nell'Edda in prosa di Snorri Sturluson, nel 44º capitolo:

Un'altra raffigurazione del carro trainato dalle capre.
(NON)

«En um kveldit tók Þórr hafra sína ok skar báða, eptir þat váru þeir flegnir ok bornir til ketils. En er soðit var, þá settisk Þórr til náttverðar ok þeir lagsmenn. Þórr bauð til matar með sér búandanum ok konu hans ok börnum þeira. Sonr búa hét Þjálfi, en Röskva dóttir. Þá lagði Þórr hafrstökurnar útar frá eldinum ok mælti at búandi ok heimamenn hans skyldu kasta á hafrstökurnar beinunum. Þjálfi, son búanda, helt á lærlegg hafrsins ok spretti á knífi sínum ok braut til mergjar. Þórr dvalðisk þar of nóttina, en í óttu fyrir dag stóð hann upp ok klæddi sik, tók hamarinn Mjölni ok brá upp ok vígði hafrstökurnar. Stóðu þá upp hafrarnir ok var þá annarr haltr eptra fœti. Þat fann Þórr ok talði at búandinn eða hans hjón mundi eigi skynsamliga hafa farit með beinum hafrsins. Kennir hann at brotinn var lærleggrinn.»

(IT)

«Durante la serata Þórr prese i suoi capri e li uccise entrambi, dopodiché vennero scuoiati e arrostiti nel calderone. Quando furono cotti, Þórr sedette a cena con i compagni e invitò a mangiare anche il fattore, sua moglie e i loro figli. Il figlio del fattore si chiamava Þjálfi, e la figlia Röskva. Quindi Þórr mise le pelli dei capri lontani dal fuoco e disse al fattore e ai suoi servi di gettare le ossa dei capri sulle pelli. Þjálfi, figlio del fattore, aveva un femore di uno dei capri che incise col suo coltello e lo ruppe per prenderne il midollo. Þórr rimase lì per la notte, ma quando giunse ótta, prima del giorno, si alzò, si vestì e prese il martello Mjöllnir, lo fece roteare e benedisse le pelli dei capri. I capri allora si alzarono, ma uno di essi era zoppo a una delle zampe posteriori. Þórr lo notò e disse che il fattore o un suo domestico non erano stati attenti con una delle ossa del capro. Se ne accorgeva poiché l'osso della coscia era rotto.»

Note modifica

  1. ^ Traduzione di Stefano Mazza

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