I tumori del pancreas (o neoplasie del pancreas) si verificano in seguito alla moltiplicazione fuori controllo delle cellule del pancreas, un organo ghiandolare posto dietro lo stomaco, che vanno a formare una massa. Queste cellule tumorali possiedono, inoltre, la capacità di diffondersi in altre parti dell'organismo.

Vi è un certo numero di tipi di neoplasie pancreatiche; l'adenocarcinoma pancreatico è la più comune, in quanto rappresenta circa l'85% dei casi, e il termine "cancro del pancreas" viene talvolta utilizzato per riferirsi solo a questo tipo. Gli adenocarcinomi hanno origine nelle cellule che costituiscono la porzione dell'organo deputata alla produzione di enzimi digestivi. Tuttavia, anche i diversi altri tipi di tumore, che rappresentano insieme la maggioranza dei non adenocarcinomi, possono derivare da queste cellule. Ogni cento casi di tumore al pancreas, tra uno e due sono di tipo neuroendocrino (detti "PanNETs" o Pancreatic Neuroendocrine Tumors) e cioè derivanti dalle cellule che producono gli ormoni pancreatici; essi hanno un decorso generalmente meno aggressivo rispetto all'adenocarcinoma.

I segni e i sintomi più comuni dell'affezione possono includere un colorito giallo della pelle, dolore addominale o alla schiena, inspiegabile perdita di peso, feci di colore chiaro, urine scure e perdita di appetito. Solitamente nelle fasi iniziali della malattia i sintomi non si manifestano, oppure non sono sufficientemente specifici per suscitare il sospetto di una neoplasia. Ciò si traduce in un frequente ritardo nella diagnosi che spesso viene formulata solo quando il tumore è già in uno stadio avanzato e si è diffuso in altre parti del corpo.

Raramente il tumore al pancreas si verifica prima dei 40 anni di età e più della metà dei casi di adenocarcinoma pancreatico coninvolge gli ultrasettantenni. I fattori di rischio per queste neoplasie includono il fumo di tabacco, l'obesità, il diabete e alcune rare malattie genetiche. Circa il 25% dei casi sono legati al fumo e il 5%-10% sono correlati ai geni ereditati. La diagnosi viene solitamente formulata grazie ad una combinazione di tecniche di imaging medicale, come l'ecografia o la tomografia computerizzata, esami del sangue e la biopsia (l'esame al microscopio di campioni di tessuto). Un eventuale screening della popolazione generale non si è dimostrato uno strumento efficace per la prevenzione.

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