Tetrafluoroidrazina

composto chimico

La tetrafluoroidrazina è il composto inorganico con formula N2F4, dove l'azoto è nello stato di ossidazione +2. Questo alogenuro di azoto in condizioni normali è un gas incolore fortemente reattivo.[2] Può esplodere facilmente a contatto con aria, ossigeno, sostanze organiche, calore e catalizzatori metallici.[1]

Tetrafluoroidrazina
Formula di struttura della tetrafluoroidrazina (configurazione sfalsata)
Formula di struttura della tetrafluoroidrazina (configurazione sfalsata)
Modello della tetrafluoroidrazina (configurazione sfalsata)
Modello della tetrafluoroidrazina (configurazione sfalsata)
Nome IUPAC
tetrafluoroidrazina, tetrafluoruro di diazoto, fluoruro di azoto(II)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareF4N2
Aspettogas incolore
Numero CAS10036-47-2
Numero EINECS233-114-6
PubChem24845
SMILES
N(N(F)F)(F)F
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,5 (a -100 °C)[1]
Temperatura di fusione−164,5 °C (109 K)[2]
Temperatura di ebollizione−73 °C (200 K)[2]
Tensione di vapore (Pa) a 20 °C K2,40 MPa[1]
Proprietà termochimiche
ΔfG0 (kJ·mol−1)+81,2[2]
Indicazioni di sicurezza

StrutturaModifica

 
Figura 1. Proiezioni di Newman delle due principali configurazioni della tetrafluoroidrazina: (a) gauche, (b) sfalsata.

Allo stato gassoso e allo stato liquido la molecola N2F4 esiste in due configurazioni in equilibrio tra loro (Figura 1), la forma gauche e quella sfalsata, con simmetria rispettivamente C2 e C2h. La configurazione sfalsata è favorita di solo 2 kJ/mol. La distanza N-N risulta 148 pm e quella N-F 139 pm.[2][3]

SintesiModifica

La tetrafluoroidrazina fu sintetizzata per la prima volta nel 1958 da Charles B. Colburn e Al Kennedy,[4] facendo reagire a 375 ºC in un reattore a flusso trifluoruro di azoto in presenza di trucioli di rame.[2]

 

Alternativamente si può ossidare difluoroammina con ipoclorito a pH basico (circa 12):[2]

 

ReattivitàModifica

N2F4 è un agente fluorurante molto energico. Ad esempio può fluorurare silano e litio:[2]

 
 

Con forti accettori di ioni fluoruro come AsF5 forma sali che si possono formulare come [N2F3]+[AsF6].[2]

La tetrafluoroidrazina si dissocia facilmente formando radicali •NF2, di colore blu scuro. Questo comportamento giustifica la maggior reattività di N2F4 rispetto all'inerzia di NF3.[2][3] Il radicale •NF2 può dare varie reazioni, tra le quali anche l'addizione ad olefine:[3][5]

 
 
 
 

NoteModifica

BibliografiaModifica

  • (EN) C. B. Colburn e A. Kennedy, Tetrafluorohydrazine, in J. Am. Chem. Soc., vol. 80, n. 18, 1958, p. 5004, DOI:10.1021/ja01551a059.
  • GESTIS, Dinitrogen tetrafluoride, su gestis-en.itrust.de, 2020. URL consultato il 19 ottobre 2020. Pagina della tetrafluoroidrazina nel data base GESTIS.
  • (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
  • (DE) A. F. Holleman e N. Wiberg, Lehrbuch der Anorganischen Chemie, Berlino, Walter de Gruyter, 2007, ISBN 978-3-11-017770-1.
  • (EN) C. E. Housecroft e A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-0-13-175553-6.

Voci correlateModifica

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