The Prodigal Son (opera)

The Prodigal Son è un'opera di Benjamin Britten su libretto di William Plomer. Basata sulla storia biblica del figliol prodigo, questa è stata la terza "parabola per la rappresentazione in chiesa" di Britten, dopo Curlew River e The Burning Fiery Furnace. Britten dedicò la composizione a Dmitrij Šostakovič.

The Prodigal Son
Il compositore nel 1968
Titolo originaleThe Prodigal Son
Lingua originaleinglese
GenereOpera
MusicaBenjamin Britten
LibrettoWilliam Plomer
Fonti letterarieUna Parabola da rappresentare in chiesa
Prima rappr.10 giugno 1968
TeatroChiesa di San Bartholomew, Orford, Suffolk

Storia modifica

La prima rappresentazione ebbe luogo il 10 giugno 1968 nella chiesa di St Bartholomew, Orford, Suffolk.[1] Gli strumentisti includevano il suonatore di corno Neill Sanders e il percussionista James Blades. Colin Graham era il regista.[2] La prima americana fu presentata al Caramoor Summer Music Festival il 29 giugno 1969 con Andrea Velis come Tentatore/Abate.[3]

Orchestrazione modifica

Come per le altre parabole ecclesiastiche, le forze strumentali sono molto modeste: flauto, corno, viola, contrabbasso, arpa, organo e percussioni, con l'uso del flauto contralto e della tromba piccola in re che segnano le differenze rispetto alle altre opere. Nelle percussioni è compreso anche un campanaccio da mucca.[4]

Ruoli modifica

Ruolo Registro vocale Cast della prima,
10 giugno 1968
(Direttore: Benjamin Britten)
Tentatore/Abate tenore Peter Pears
Il Padre basso-baritono John Shirley-Quirk
Il figlio minore tenore Robert Tear
Il figlio maggiore baritono Bryan Drake[5]
Giovani servitori e voci distanti Gerald Beauchamp, Michael Butler, Jonathan Fox, Richard Hopkins, David Rookwood
Coro: Servi, Parassiti e Mendicanti

Trama modifica

La storia è incentrata su una famiglia di contadini, composta da un padre e dai suoi due figli. Anche i servi aiutano a lavorare la terra. Il figlio maggiore e la servitù vanno a lavorare i campi per la giornata. Il più giovane sente una voce che lo tenta ad assecondare i suoi "desideri più segreti". Il chiede allora a suo padre la sua eredità, che il padre gli concede. Il figlio minore si reca in città. Lì, viene privato della sua fortuna e lasciato senza un soldo. Egli torna a quindi a casa e chiede perdono a suo padre. Suo padre lo riceve con gioia, ma il figlio maggiore è inizialmente arrabbiato per la reazione di suo padre, dopo che lui stesso ha lavorato lealmente nei campi. Il padre rimprovera il figlio maggiore e gli chiede di riconciliarsi con il fratello minore, che è tornato per rimettere insieme la famiglia.

Incisioni modifica

Britten e Viola Tunnard diressero la prima registrazione del lavoro, per l'etichetta Decca (elenco originale, Decca SET 438) con il cast e gli attori della prima.[6] Il cast completo dei cantanti è:

  • Tentatore/Abate: Peter Pears
  • Il padre: John Shirley-Quirk
  • Il figlio minore: Robert Tear
  • Il figlio maggiore: Bryan Drake
  • Coro di servi, parassiti e mendicanti: Paschal Allen, Carl Duggan, David Hartley, Philip Hooper, Peter Leeming, John McKenzie, Clive Molloy, Paul Wade
  • Giovani servi e voci lontane: Gerald Beauchamp, Michael Butler, Jonathan Fox, Richard Hopkins, David Rookwood

Note modifica

  1. ^ David Matthews, Britten's The Prodigal Son, in Tempo, n. 85, Summer 1968, pp. 28–30, JSTOR 943764.
  2. ^ Alan Blyth, Colin Graham, in The Guardian, 10 aprile 2007. URL consultato il 12 marzo 2017.
  3. ^ Donal Henahan, Britten Parable Makes U.S. Debut; ' Prodigal Son' Is Conducted by Rudel at Caramoor, in The New York Times, 14 ottobre 1966, p. 34.
  4. ^ Christopher J. Thomas, The Church Parables, in The Opera Quarterly, vol. 4, n. 3, 1986, pp. 178–184, DOI:10.1093/oq/4.3.178. URL consultato il 1º maggio 2008.
  5. ^ Keith Grant, Bryan Drake, in The Guardian, 8 aprile 2002. URL consultato il 12 marzo 2017.
  6. ^ Patricia Howard, Review of recording of Britten's The Prodigal Son, in Tempo, vol. 111, n. 1531, settembre 1970, pp. 899, 901, JSTOR 943764.

Bibliografia modifica

  • Holden, Amanda (Ed.), Viking Opera Guide ed. Holden (Viking, 1993)

Collegamenti esterni modifica

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