Tomba romana di Lanuéjols

monumento funebre di epoca romana in Francia

La tomba romana di Lanuéjols (anche "mausoleo di Lanuéjols") è un monumento funebre di epoca romana, nel territorio del comune di Lanuéjols (Lozère, Francia).

La tomba romana di Lanuéjols

Collocazione

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La tomba era stata edificata sulle pendici del vallone di Valdonnez, racchiuso tra il Causses di Mende a nord e il monte Lozère a sud.

È situato sotto la strada dipartimentale, all'ingresso dell'abitato di Lanuéjols. È stato circondato da un muro moderno di contenimento della terra[1].

Fu innalzata tra la fine del II e il III secolo in onore dei fratelli Lucio Pomponio Bassulo e Lucio Pomponio Balbino da parte dei genitori[2]. In passato era stata datata tra il I secolo e il IV secolo[3].

Il complesso funerario venne scoperto nel 1813 sulle pendici del vallone e dal 1840 figura sulla lista dei monumenti storici francesi[2].

Nel 1880 furono scoperte più a sud le fondazioni di un secondo monumento simile.

Descrizione

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Il monumento è costituito da una tomba a forma di tempio prostilo su un podio.

Il podio, a cui si accede per mezzo di una scalinata (restaurata nel 1999 e nel 2000)[2], era bordato da una canalizzazione per la raccolta dell'acqua piovana, scavata nei blocchi del podio stesso, con un piccolo bacino rettangolare all'angolo nord-est[1].

La cella era preceduta da un pronao, non conservato, di quattro colonne corinzie. Era a pianta quadrata e conserva gran parte delle pareti in opera quadrata di blocchi di calcare.

 
Trabeazione e capitelli sbozzati all'angolo posteriore destro della cella

Agli angoli la pareti della cella erano decorate da lesene con fusti lisci, basi tuscaniche[4] e capitelli, sulla facciata corinzi, mentre quelli delle lesene sul retro sono stati lasciati nella forma sbozzata[5]. Su tre lati rimane anche parte della trabeazione con elementi lisci (cornice con mensole, fregio ionico e architrave a tre fasce)[6].

 
Archivolto della nicchia interna sul lato di fondo orientale, decorato con uccelli e vasi con frutti, particolare

All'interno della cella, sui lati nord, sud ed est, si aprono delle nicchie a pianta rettangolare, coperte da volte a botte, che sporgono all'esterno dal perimetro come bassi annessi rettangolari. Nelle nicchie dovevano essere ospitate le due sepolture e le statue dei defunti.

All'esterno, le sporgenze delle nicchie hanno ugualmente lesene angolari, con capitelli tuscanici[6] e una trabeazione liscia (con cornice ionica, fregio ionico e architrave a due fasce)[7].

La porta di ingresso della cella, sul lato occidentale, ad arco, ha un archivolto decorato da un fregio con girali di vite e geni alati[8], coronato da un kyma ionico a lancette. All'interno la nicchia sul lato di fondo orientale ha ugualmente un archivolto decorato con uccelli che beccano dei frutti ai piedi di un vaso[9][10].

Sulla porta di ingresso alla cella è presente anche un blocco di architrave orizzontale in corrispondenza dell'imposta dell'arco, sul quale è incisa, in una tabula ansata sostenuta da geni alati[11] l'iscrizione di dedica su 5 righe[12]:

HONOR[I] ET MEMOR[I]AE LVC(I) POMPON(II) BASSUL(I) ET L(VCI) POMP(ONII)
BALBIN(I) FILIORVM PI(I)SS[I]MORVM LVCIVS IVL[I]VS BASSIANVS PATER
ET POMPONIA REGOLA MATER AEDEM A FVNDAMENTO VS-
QVE CONSVMMAT[I]ONEM EXSTRVXERVNT ET DEDICAVERVNT
CVM AEDIFICIIS CIRCVMIACENTIBVS

ovvero: "In memoria e in onore di Lucio Pomponio Bassulo e di Lucio Pomponio Balbino, piissimi figli, Lucio Giulio Bassiano, il padre, e Pomponia Regola, la madre, hanno elevato [questo monumento] dalle fondazioni fino al completamento e lo hanno dedicato insieme agli edifici circostanti".

La cella, con pianta leggermente irregolare, ha una lunghezza variabile tra 7,95 m e 9,50 m e si conserva per un'altezza complessiva di 6,98 m[1].

La porta della cella ha una larghezza di 2,18 m ed è alta 2,55 m[13] e le nicchie hanno un'altezza tra 2,20 m e 2,28 m[14][15].

Altri resti antichi

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Uno dei blocchi di fregio con Amorini e ghirlande appartenenti ad una seconda tomba

Gli altri edifici del complesso a cui si allude nell'iscrizione potrebbero essere un altare per le cerimonie funebri e una seconda tomba per i genitori.

Accanto alla tomba si conservano blocchi di un fregio con Amorini e ghirlande[9], appartenenti probabilmente ad un secondo monumento funerario, i cui resti sono stati rinvenuti circa 60 m più a sud, più in basso sul pendio[1].

Nelle vicinanze si trova una necropoli paleocristiana con circa 50 inumazioni in semplici fosse in terra[16]

  1. ^ a b c d Joulia 1975, citato in bibliografia, p.275 (FR) .
  2. ^ a b c Scheda del 1993 e Scheda del 2004 sulla banca dati Mérimée del ministero della cultura francese (FR) .
  3. ^ Una datazione al IV secolo era stata proposta da Benoit 1941, citato in bibliografia, p.128 (FR) ; Joulia 1975, citato in bibliografia, cita i diversi pareri precedenti alla nota 6 a p.290 e propende per una datazione posteriore al palazzo di Diocleziano a Spalato (costruito nel 293-305) a p.292 (FR) .
  4. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, p.280 (FR) .
  5. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, pp.280-285 (FR) . Per la forma sbozzata dei capitelli delle lesene sul retro v. Formigé 1942, citato in bibliografia, p.80 (FR) .
  6. ^ a b Joulia 1975, citato in bibliografia, p.285 (FR) .
  7. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, pp.285-287 (FR) .
  8. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, pp.288-290 (FR) .
  9. ^ a b Pierre Wuilleumier, "Informations. XVe circonscription historique", in Gallia, 6.1, 1948 p.228 (FR) .
  10. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, p.292 (FR) .
  11. ^ Joulia 1975, p.290 (FR) .
  12. ^ CIL XIII, 1567. Il testo dell'iscrizione è stato pubblicato per la prima volta da Germer-Durand 1881, citato in bibliografia, pp.173-174 (testo ripubblicato anche nella Revue épigraphique du Midi de la France, 56, 1890, n. 828, pp.39-40) (FR) . In seguito il testo è riportato anche in Joulia 1975, citato in bibliografia, p.288, nota 2 (FR) e in Ulrike Egelhaaf-Gaiser, "Träger und Transportwege von Religion am Beispiel des Totenkultes in den Germaniae", in Wolfgang Spickermann con Hubert Cancik e Jörg Rüpke (a cura di), Religion in den germanischen Provinzen Roms, (Die Deutsche Bibliothek - CIP-Einheitsaufnahme), Mohr Siebeck, Tübingen 2001, nota 38 a p. 231, ISBN 3-16-147613-1 (DE) .
  13. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, p.277 e p.288 (FR) .
  14. ^ Joulia 1975, citato in bibliografia, p.281 (FR) .
  15. ^ Le misure della lunghezza delle diverse pareti, interne ed esterne alla cella, e delle loro altezze, sono riportate in due tabelle in appendice a Joulia 1975, citato in bibliografia, pp.293-294 (FR) .
  16. ^ "Une histoire gallo-romaine Archiviato il 9 dicembre 2014 in Internet Archive." sul sito "Les portes du temps" della Direction régionale des affaires culturelles Languedoc-Roussillon del Ministero per la cultura francese (FR) .

Bibliografia

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  • François Germer-Durand, "Note sur le monument de Lanuéjols", in Bulletin de la Société d'agriculture, industries, sciences et arts de la Lozére, 1881, pp.170-179 (FR) .
  • Émile Esperandieu, Recueil général de bas-reliefs, statues et bustes de la Gaule Romaine, II, Paris 1908, p.471, n.1733 (riporta la pianta redatta nel 1857 dall'architetto dipartimentale Tourette) (FR) .
  • Marius Balmelle, Répertoire archéologique du département de la Lozére. Période gallo-romain, Montpellier 1937 (nuova pianta a p.25) (FR) .
  • Fernand Benoit, "Un monument "préchrétien" du Bas-Empire. Le Mausolée de Lanuéjols (Lozère)", in Bulletin monumental, 1941, pp.119-132 (FR) .
  • Jules Formigé, "Le mausolée de Lanuéjols (Lozère)", in Bulletin de la Société nationale des antiquaires de France, 1942 (FR) .
  • Félix Remize, Tombeau romain de Lanuéjols, Mende 1942 (FR) .
  • Jean-Claude Joulia, "Ensemble monumental de Lanuejols (Lozère)", in Revue archéologique de Narbonnaise, 8, 1975, pp.275-294 (FR) .

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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