Tricolor București
| Tricolor București Calcio 
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| Segni distintivi | |
Uniformi di gara
      Casa
Trasferta
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| Colori sociali | |
| Dati societari | |
| Città | Bucarest |
| Nazione |  Romania
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| Confederazione | FIFA |
| Federazione | FRF
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| Fondazione | 1914 |
| Scioglimento | 1926 |
| Stadio | ( posti) |
| Palmarès | |
| Titoli nazionali | 1 campionato rumeno |
| Si invita a seguire il modello di voce | |
Il Tricolor București è stata una squadra di calcio rumena fondata nel 1914 e attiva fino al 1926, anno in cui si fuse con l'Unirea Bucarest per formare l'Unirea Tricolor Bucarest a sua volta attiva fino al 1958.
Storia modifica
Il Tricolor București è stato fondato con il nome Teius nel 1914 nel quartiere di Obor da un gruppo di studenti di un liceo[1]. Ha partecipato al campionato negli anni successivi alla prima guerra mondiale ottenendo un secondo posto nell'anno di esordio (Divizia A 1919-1920) mentre il successo giunse nel campionato 1920-21.[2]
Con la riforma del 1921 il club venne inserito nel girone della capitale. Grazie alla vittoria fu ammesso alle finali nazionali dove perse in semifinale 3-0 a tavolino per non essersi presentato all'incontro con il Victoria Cluj[3]. Nelle stagioni successive fu il Venus in tre occasioni e la Juventus Bucarest in una a passare al girone nazionale.
Nel 1923 fu il primo club a vincere una partita contro una squadra jugoslavia (2-1 con il Beogradski Belgrad)[1]
Il club si fuse nel 1926 con l'Unirea per formare l'Unirea Tricolor Bucarest.
Tra i giocatori più rappresentativi del club è da ricordare Constantin Rădulescu, futuro allenatore della nazionale.[1]
Palmares modifica
Competizioni nazionali modifica
In seguito l'Unirea Tricolor Bucarest vinse un altro campionato, quello del 1940-1941.
Altri piazzamenti modifica
Note modifica
- ^ a b c (EN) romaniansoccer.ro, http://www.romaniansoccer.ro/clubs_2/unirea_tricolor_bucuresti/unirea_tricolor_bucuresti.shtml. URL consultato il 6 settembre 2012.
- ^ Divizia A 1920-1921, su romaniansoccer.ro. URL consultato il 6 settembre 2012.
- ^ Lpf, su lpf.ro. URL consultato il 19 luglio 2017.
