ANNNA
CIAO BENEVENUTO SULLA MIA PAGINA PERSONALE. Sono una studentessa del Classico e mi sono avventurata in Wikipedia per la prima volta poche settimane fa. Una così grande fonte di cultura non poteva non attirarmi inesorabilmente...
• UNA CAROGNA •
Ricordi tu l'oggetto, anima mia, che vedemmo quel mattino d'estate così dolce? Alla svolta d'un sentiero un'infame
carogna sopra un letto di sassi,
le gambe all'aria, come una femmina impudica, bruciando e sudando i suoi veleni, spalancava, con noncuranza e
cinismo, il suo ventre pieno d'esalazioni.
Il sole dardeggiava su quel marciume come volendolo cuocere interamente, rendendo centuplicato alla Natura quanto
essa aveva insieme mischiato;
e il cielo contemplava la carcassa superba sbocciare come un fiore. Il puzzo era tale che tu fosti per venir meno
sull'erba.
Le mosche ronzavano sul ventre putrido donde uscivano neri battaglioni di larve colanti come un liquame denso lungo
gli stracci della carne.
Tutto discendeva e risaliva come un'onda, o si slanciava brulicando: si sarebbe detto che il corpo gonfio d'un vuoto
soffio, vivesse moltiplicandosi.
E tutto esalava una strana musica, simile all'acqua corrente o al vento, o al grano che il vagliatore con ritmico
movimento agita e volge nel vaglio.
Le forme si cancellavano riducendosi a puro sogno: schizzo, lento a compiersi, sulla tela (dimenticata) che l'artista
condurrà a termine a memoria.
Dietro le rocce una cagna inquieta ci guardava con occhio offeso, spiando il momento in cui riprendere allo scheletro il
brano abbandonato.
- Eppure tu sarai simile a quell'immondizia, a quell'orribile peste, stella degli occhi miei, sole della mia natura, mia
passione, mio angelo!
Sì, tu, regina delle grazie, sarai tale dopo l'estremo sacramento, allora che, sotto l'erba e i fiori grassi, andrai a marcire
fra le ossa.
Allora, o bella, dillo, ai vermi che ti mangeranno di baci, che io ho conservato la forma e l'essenza divina di tutti i miei
decomposti amori.
Charles Baudelaire, I fiori del male