Utente:Aleeli2004/Sandbox

"Comun denominatore di tutta la sua ricerca artistica è sempre il colore. Luminoso e accorato, acceso e introverso, il colore è per Botticini il senso stesso della pittura"

Elena Pontiggia[1]

Biografia

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Nasce a Brescia il 23 febbraio 1909.

Tra il 1924-27 frequenta a Brescia la scuola serale della “Pace” e  la scuola di “Arti applicate e Mestieri” dove ha come maestro Annibale Giuseppe Scaroni. Si lega di fraterna amicizia con i fratelli Mozzoni e con Piero Bianchetti.

Dal 1928 al 1930 è a Verona per il servizio militare e si iscrive ai corsi dell’Accademia delle Belle Arti “ Giambettino Cignaroli” dove incontra il maestro Guido Trentini, Fiorenzo Tomea e Giacomo Manzù.

Nel 1935 inizia a partecipare alle mostre sindacali d’arte provinciali ed interprovinciali, la sua pittura viene segnalata dai favorevoli cenni critici di Pietro Feroldi, che in lui  vede una “sensibilità netta”[2] e di Carlo Carrà[3].

Nel 1938 vince il legato Brozzoni, la giuria quell’anno è composta dal vicepodestà, ing. Cacciatore, dallo scultore Angelo Righetti, per la federazione provinciale fascista e il sindaco provinciale delle Belle Arti da Virgilio Vecchia, dal dott Scrinzi e da Guido Trentini. Grazie al concorso cinque opere del pittore entrano a fare parte della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.

Nel 1939 partecipa al Premio Livorno.

Nel 1940 espone a Brescia prima alla mostra del G.U.F., poi alla V Sindacale dove Pietro Feroldi afferma che l’arte botticiniana “ sveglia i dormienti e lascia intravedere possibilità lontane”  e partecipa alla mostra collettiva di disegni alla galleria di Tresanda San Nicola ( la casa di Achille Canevari aperta agli amici pittori) a Brescia.

Nel 1941 sposa Giulia Iole Smussi e va ad abitare in contrada San Giovanni. Nel quartiere inizia a frequentare Guglielmo Achille Cavellini, Ermete Lancini, i fratelli Ghelfi, Aride Corbellini, Enrico Ragni, Piera Carla Raghenzi ( Pierca ), i pittori modernisti,diventando guida di un sodalizio artistico che prenderà il nome da via Mameli.

Nel 1942 parte per la guerra destinazione Sicilia, dove contrae la malaria.

Dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943 intraprende una fuga avventurosa per ritornare a casa, purtroppo una brutta caduta da un camion militare durante un bombardamento notturno gli causerà una nevrosi che si ripresenterà in fasi alterne per il resto della sua vita. Si trasferisce in contrada San Giovanni,nel quartiere della “ Pallata “, dove incontra gli artisti bresciani che formeranno il gruppo modernista di via Mameli.

Nel gennaio - febbraio del 1944, grazie anche al sostegno di un collezionista Mario Bergamini, riesce ad allestire la sua prima mostra personale alla Galleria d'arte di Rinaldo Schreiber di Brescia, dove espone 68 opere.

Nel 1945 frequenta a Milano i corsi dell' Accademia di Brera, ma non si presenta agli esami finali. In questo periodo vive la stimolante stagione della ricostruzione e, anche grazie all'amico Achille Cavellini, entra in contatto con gli artisti d'avanguardia dell'area lombardo veneta e si avvicina agli artisti della " Nuova Secessione Italiana " e del "Fronte Nuovo delle Arti". A Venezia conosce e stringe amicizia con il pittore Emilio Vedova, a Milano frequenta i pittori Renato Birolli, Ennio Morlotti, Giuseppe Santomaso, lo scrittore Beniamino Joppolo e il critico Marco Valsecchi. Nel maggio del 1945 nasce l'Associazione artistica bresciana "Arte e cultura" (futura A.A.B.) di cui Vittorio Botticini è tra i sostenitori, partecipa attivamente alle riunioni e partecipa alla prima mostra collettiva allestita nella sede di palazzo Bettoni, in via Gramsci. Il 19 luglio nasce suo figlio a cui viene dato il nome di Ermete in onore dell'amico pittore Ermete Lancini.

Nel 1946 consegue il premio Ricostruzione[4], e frequenta per lunghi periodi Venezia.

Nel 1947 espone a Milano alla galleria del Gatto Nero e a Palazzo Reale alla mostra degli "Indipendenti"

Nel 1948 espone ancora all'Associazione artistica bresciana e gli viene assegnato il premio Cavellini.

Purtroppo negli anni cinquanta si riacutizza la malattia nervosa.Difficilmente in questo periodo lascia la città, salvo qualche rare volta dove torna nella sua amata Venezia. In questo periodo partecipa e vince numerosi premi di pittura: premio Brescia nel 1952 - 53, premio Gavardo nel 1953 e premio Orzinuovi nel 1955. Partecipa a varie edizioni del premio Sanremo,del premio Golfo della Spezia, del Premio Marzotto e del premio Ponte di legno. In questo periodo collabora attivamente con studi di architettura per l'esecuzione di decorazioni murali, di arredi di interni e di stand fieristici.

Anche gli anni sessanta sono caratterizzati da molte partecipazioni a mostre e in occasione di una mostra a Cremona stringe amicizia con Elda Fezzi.Nel 1962 partecipa al premio nazionale del paesaggio " autostrada del sole" di Roma, al premio di pittura "Il lavoro" indetto dalla camera del lavoro di Brescia ed al premio di pittura A. Marpicati di Ghedi che gli attribuisce il secondo premio. Nel 1963 allestisce una seconda personale alla Galleria dell'associazioni Artisti Bresciani dove espone le opere dell'ultimo decennio, partecipa al secondo concorso Internazionale di pittura estemporanea Gardone - Salò dove è segnalato. Nel 1968 espone insieme al figlio Ermete alla Galleria Civica della Rocca a Riva del Garda.

Gli anni settanta sono molto attivi, nel 1972 vince la medaglia d'oro al Premio Monticelli Brusati, nel 1972 una mostra alla Galleria Torrazzo di Cremona, nel 1974 allestisce una personale alla Galleria Schreiber, nel 1975 una mostra di grafica all'UCAI e nel 1977 una mostra antologica presso le sale dell'associazione Artisti Bresciani.

IL 19 febbraio 1978 muore per un arresto cardiaco nella clinica Sant Anna di Brescia.

Mostre Personali

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1944, Brescia, galleria dell'Arte di R. Schreiber

1963, Brescia, galleria dell'Associazione Artisti Bresciani

1966, Torbole (Tn), ex forte austriaco di Nago Torbole

1972, Cremona, galleria Il Torrazzo di Cremona

1974, Brescia, galleria Screiber

1975, Brescia,galleria UCAI

1977, Brescia, galleria dell'Associazione Artisti Bresciani

Mostre personali postume

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1980, Cremona, galleria Poliedro

1995, Brescia, galleria dell'Associazione Artisti Bresciani

1997, Brescia, galleria GioBatta

1999, Brescia, galleria GioBatta

2000, Villa Carcina (Bs), Villa Glisenti

2004, Iseo (Bs), galleria L'Arsenale

2006, Brescia, galleria Lo Spazio

2006, Brescia, chiesa di San Cristo

2008, Brescia, galleria d'arte Novecento

2009, Brescia, palazzo Martinengo

  1. ^ E.Pontiggia, L'intensità del colore di V. Botticini, Arsenale, Iseo, 2004
  2. ^ Pietro Feroldi, La IV mostra sindacale d'arte, in Il popolo di Brescia, 15 febbraio 1938.
  3. ^ Carlo Carrà, La V sindacale d'arte inaugurata a Brescia, in L'Ambrosiano, 29 aprile 1940.
  4. ^ mostra organizzata dall'associazione "Arte e Cultura"