Domenico Mastroianni (Arpino, 1876Roma, 1962) è stato un pittore italiano.

Biografia modifica

Domenico nasce ad Arpino nel 1876 da Pietro, artigiano, e da Angela Redivivo. Impara a lavorare il legno nella bottega del padre rivelando fin da giovanissimo grandi abilità di disegnatore; in seguito apprende i primi insegnamenti della lavorazione della terracotta e della ceramica presso i laboratori attivi ad Arpino fin dall’inizio del XIX secolo[1].
Apprezzato dal collezionista Carlo Quadrini, appartenente a una delle famiglie più facoltose di Arpino, nel 1894 Domenico si trasferisce a Roma in via del Babuino suo ospite. Collabora con lo scultore Baldassarre Surdi in diversi allestimenti del suo presepe[2].

Soggiorna a Vienna, Budapest, Berlino, Londra e Bruxelles e soprattutto a Parigi, dove ammira sicuramente le opere degli artisti impressionisti, (A. Renoir, C. Pissarro e E. Degas, ma anche E. Manet), e dove subisce il fascino dell’Art Nouveau, in certa misura anche di A. Rodin, e dello stile nervoso delle opere di H. Daumier, dal quale Domenico pare riprendere l’idea romantica della bellezza da rintracciare nella società moderna. A Vienna, Domenico appare attratto soprattutto da G. Klimt e A.M. Mucha, per la grazia, la sensualità e l’eleganza della rappresentazione della bellezza femminile[3].
Scultore autodidatta lavora per alcuni anni in Francia dove vive realizzando piccoli busti in creta di personaggi della storia e della letteratura[4]. Rimane per ben dodici anni a Parigi, città, dove dichiara di aver ricevuto la sua vera formazione dove viene a contatto con gli artisti più rappresentativi della fine del secolo: dagli impressionisti Degas, Renoir, Pissarro e Manet, agli affascinanti ed incisivi primi rappresentanti dell’Art Nouveau. Nel 1903 sposa a Roma Adele Durante dalla quale ebbe due figli nati in Francia, Alberto (Montrouge 1904 - Roma 1974) che diventerà disegnatore e illustratore, e Adriana (Parigi 1906). Nel primo decennio del XX secolo il mutato clima culturale francese lo costringe a tornare in Italia e nel 1913 stabilitosi a Castello di Ladislao di Arpino, apre uno studio dove continua a lavorare con difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale[5]. A causa del terremoto del 1915, Domenico torna di nuovo a Roma a via Margutta, e dal 1923 al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di San Marcello, e proprio da Umberto, il quale rivela di aver «respirato la serena classicità e la splendida solennità dei suoi tesori d'arte»[6]. Si dedicava anche alla pittura, contrariamente a quanto si ritenesse in passato [7]}}. È a Roma dopo la guerra, dove a via Margutta n. 51 apre lo studio che passa poi al figlio Alberto e nel 1923 fino al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di S. Marcello, del qual diventa il maestro[8]. Gli incarichi per il palazzo del Quirinale gli valgono la nomina a Cavaliere della Corona da re Vittorio Emanuele III. Si reca spesso ad Acquapendente (VT) dove per un certo periodo ha risieduto accolto da collezionisti e amici e dove poteva reperire argilla di alta qualità per le sue sculture e qui, nel 1947, trascorre alcuni mesi presso la manifattura "Fuschini & Rosa"[9]. E’ tra i soci fondatori della fabbrica di ceramiche CASA (Ceramica Artistica Società Aquesiana), ad Acquapendente (VT) [10]. Nel 1958 realizza i gruppi per i Promessi sposi di A. Manzoni per la Casa degli studi manzoniani di Milano. Molte le opere (S. Francesco di Sales per il Museo Lateranense; Sacro Cuore in bronzo per la curia generalizia della Compagnia di Gesù; il paliotto d’altare per il monastero di Lisieux) e le mostre tenute da Domenico in tutta Italia (Palermo e Roma 1952; Viterbo 1960) [11] [12]. Per la chiesa di Santa Maria Nuova di Viterbo nel 1961 Domenico realizza la Via crucis in terracotta e qualche anno prima i bassorilievi in bronzo della Via crucis per la chiesa di Sant'Ippolito a Roma. [13] Le 42 cartoline con illustrazioni tratte dalla Divina Commedia (18 cartoline per l’Inferno; 14 del Purgatorio e 10 del Paradiso), edite da A. Traldi di Milano, costituiscono una parte del cospicuo fondo conservato presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, i cui esempi più antichi - le cartoline di auguri per le festività e immagini a soggetto militare - risalgono al 1909. Il fondo comprende inoltre Quo vadis? di H. Sienkiewicz, Vita di Cristo, Vita di Napoleone, allegorie e immagini sacre (1911-20, editore A.Noyer di Parigi); il Vecchio e Nuovo Testamento, le vite di personaggi e santi (1929-36 circa) per l’editore A. Traldi di Milano[14]. Le cartoline sono immagini realizzate attraverso i mezzi della scultura e poi fotografate. Si tratta di una tecnica, la fotoscultura[15] (o scultografia), da lui inventata[16] [17], una originalissima forma di produzione artistica, detta in francese sculptogravure. Sono la trasposizione plastica delle linee e degli effetti cromatici ottenuti da Dorè mediante la tecnica dell’incisione[18]. L'argilla è riutilizzata per altre scene o più spesso distrutta e le fotografie stampate in cartoline e vendute in eleganti cofanetti di carta. Dei bassorilievi in argilla realizzate da Domenico Mastroianni durante tutta la sua carriera quindi non rimangono altro che le cartoline[19]. A Roma continua a lavorare con le sue fotosculture e realizza opere per chiese e palazzi nobiliari. Qui muore all’età di ottantasei anni. Domenico Mastroianni attinge al repertorio delle incisioni di Gustave Doré. In molti casi sono rintracciabili citazioni e precisi rimandi a più di una incisione, fatto che dimostra attenzione, apprezzamento e sensibilità dell’artista arpinate per le scelte figurative del maestro francese[20].

Bibliografia modifica

F. Franco, ad vocem Mastroianni Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2008, vol. 72

collegamenti modifica

http://www.fondazionemastroianni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=45:domenico-mastroianni&catid=17:i-mastroianni&Itemid=252 https://www.youtube.com/watch?v=-Vk9ShE4Pv8 https://www.youtube.com/watch?v=jdlVIsPD7c4

mostre modifica

Mostra "Fuoco ad Arte! Artisti e fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio tra simbolismo, teosofia e altro (1880-1930)" presso il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (CH) (dal 6 marzo al 29 maggio 2005) Mostra “Domenico e Umberto Mastroianni; il mestiere dello scultore” presso il Centro Ceramico "La Fornace Pagliero" a Spineto di Castellamonte (dal 05 luglio al 28 settembre 2014) [21] Mostra “Domenico Mastroianni. Cartoline dal viaggio dantesco” presso il Salone della Villa Comunale di Frosinone (dal 25 gennaio all’8 febbraio 2014) [22] .

opere esposte modifica

Scultura in bronzo di Sant’Antonio nell’area già cartiera Boimond, Isola del Liri, h= m 1,30 [23] Monumento in bronzo “la Vittoria” esposto nella piazza di Carnello di Sora Monumento in bronzo ai Caduti di Casalvieri, (opera poi fusa per donare il “ bronzo alla patria”) Via crucis di Bronzo - Chiesa di Santa Margherita a Berndorf (Austria) [24] Icona-bassorilievo in bronzo “Madonna della Rinascita” (1953) presso il Villaggio Giuliano di Via Casarsa, Udine[25]. Monumento di bronzo ai Caduti di Arpino (FR), Corso Tulliano (1927) [26]

  1. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it. URL consultato il 15/02/2022.
  2. ^ Fondazione Umberto Mastroianni, su fondazionemastroianni.it. URL consultato il 15/02/2022.
  3. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it. URL consultato il 15/02/2022.
  4. ^ Archivio della Ceramica Italiana DEL '900, su archivioceramica.com.
  5. ^ BTA.it.
  6. ^ U. Mastroianni, L'ombra lunga, Roma, 1991, p. 23 A.
  7. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  8. ^ MenteAntica.it.
  9. ^ Archivio della ceramica italiana del '900, su archivioceramica.com.
  10. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  11. ^ Fondazione U. Mastroianni, su fondazionemastroianni.it.
  12. ^
  13. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  14. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  15. ^ http://www.dizionario.org/d/?pageurl=fotoscultura Diozionario.org, su arte-argomenti.org.
  16. ^ schede storia dell'arte, su arte-argomenti.org.
  17. ^ Arte.it.
  18. ^ Ad Arpino le fotosculture della Divina Commedia di D. Mastroianni, su it.zenit.org.
  19. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  20. ^ Domenico Mastroianni: la collezione di fotosculture della Divina Commedia della Fondazione Umberto Mastroianni, su bta.it.
  21. ^ http://www.arte.it/calendario-arte/torino/mostra-domenico-e-umberto-mastroianni-il-mestiere-dello-scultore-6573, su arte.it.
  22. ^ Fondazione U. Mastroianni, su fondazionemastroianni.it.
  23. ^ lazionauta.it, https://lazionauta.it/2017/02/ritrovata-una-scultura-di-domenico-mastroianni/.
  24. ^ Frosinone Today, su frosinonetoday.it.
  25. ^ Elio Varutti, su eliovarutti.blogspot.it.
  26. ^ Guide Doc Artis, su guidedocartis.it.