Arpino

comune italiano
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Arpino (disambigua).

Arpino (Arpinë in dialetto laziale meridionale[4]) è un comune italiano di 6 732 abitanti[1] della provincia di Frosinone nel Lazio. È uno dei centri più antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico della provincia.

Arpino
comune
Arpino – Stemma
Arpino – Bandiera
Arpino – Veduta
Arpino – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoVittorio Sgarbi (Rinascimento) dal 2-6-2023
Territorio
Coordinate41°38′49.38″N 13°36′41.58″E / 41.64705°N 13.61155°E41.64705; 13.61155 (Arpino)
Altitudine447 m s.l.m.
Superficie56,24 km²
Abitanti6 732[1] (30-6-2022)
Densità119,7 ab./km²
FrazioniAbate, Carnello, Civitavecchia, Collecarino, Vallefredda, Vallone, Vignepiane, Colle Lo Zoppo, Sant'Amasio, Forglieta, Scaffa, Panaccio
Comuni confinantiBroccostella, Casalattico, Casalvieri, Castelliri, Fontana Liri, Fontechiari, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Santopadre, Sora
Altre informazioni
Cod. postale03033
Prefisso0776
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060010
Cod. catastaleA433
TargaFR
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 123 GG[3]
Nome abitantiarpinati
PatronoMadonna di Loreto
Giorno festivo10 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Arpino
Arpino
Arpino – Mappa
Arpino – Mappa
Posizione del comune di Arpino nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

 
Panorama di Arpino dall'acropoli di Civitavecchia; sullo sfondo, la Civita Falconara

Territorio modifica

La città di Arpino si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un'altitudine di 447 m s.l.m. Il centro è dominato dall'acropoli, detta Civitavecchia (650 m)[5].

Nel territorio comunale si raggiunge un'altitudine massima di 837 m (località Montecoccioli) mentre l'altitudine minima è di 192 m s.l.m.[6] Il territorio, per lo più votato all'agricoltura (numerosi gli oliveti secolari) e tuttora scarsamente urbanizzato, è ricco di boschi[5].

Clima modifica

Il clima è caldo e secco durante l'estate, con rare piogge pomeridiane dovute a cumulonembi provenienti dai vicini monti Ernici e monti Marsicani. L'autunno è fresco e moderatamente piovoso, con picchi di pioggia a seconda del disporsi delle correnti al suolo e delle configurazioni bariche. L'inverno è freddo e umido, poiché presenta tratti semi-continentali per via della presenza di inversione termica, che talvolta favorisce minime anche di alcuni gradi sottozero; la pioggia è abbondante in questa stagione, soprattutto con correnti disposte da ovest/sud-ovest; in inverno non mancano episodi nevosi: nella prima metà del febbraio 2012 ad Arpino caddero 60 cm di neve. La primavera è variabile, mite e moderatamente piovosa, con alternanza di periodi freddi e piovosi a periodi caldi e secchi; frequenti sono però le incursioni di aria fredda nella prima parte della stagione primaverile, con possibilità di nevicate e gelate tardive (queste ultime specie nella parte più bassa del comune). Frequente è la presenza di nebbia a valle (ma non nel centro storico), talvolta anche molto fitta ed estesa, soprattutto nelle stagioni autunnali, invernali e primaverili in nottate da irraggiamento notturno. In alcune occasioni la nebbia, anche nelle ore centrali del giorno, ma mai nel centro storico, rimane per l'intera giornata a valle, nell'area più bassa e pianeggiante del comune, con freddo-umido, marcata inversione termica e visibilità molto ridotta.

 
Il Castello della Civita Falconara visto da Civitavecchia in autunno
 
Una tersa giornata invernale; sullo sfondo, i monti Lepini

Origini del nome modifica

Il toponimo Arpino (ovvero Arpinum nei tempi classici) si pensa derivi dal fatto che il paese visto dall'alto presenta una forma che ricorderebbe quella di un'arpa.

Storia modifica

Non si conosce l'esatta data della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici[7] ne dimostrano le origini volsche, a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.

Le tradizioni locali, e una serie di iscrizioni ancora visibili, fanno risalire la fondazione della città al dio Saturno o ai Pelasgi, analogamente alle altre città del Lazio meridionale cinte da possenti mura megalitiche e dette città saturnie.

Tale tradizione di fondazione è scolpita in una lapide in lingua latina posta sulla porta medievale di ingresso da est ad Arpino, detta Porta Napoli; la traduzione italiana suona così: O VIANDANTE, STAI ENTRANDO IN ARPINO, FONDATA DA SATURNO, CITTÀ DEI VOLSCI, MUNICIPIO DEI ROMANI, PATRIA DI MARCO TULLIO CICERONE PRINCIPE DELL'ELOQUENZA E DI CAIO MARIO SETTE VOLTE CONSOLE. L'AQUILA TRIONFALE, PRESO IL VOLO DA QUI ALL'IMPERO, SOTTOMISE A ROMA TUTTO IL MONDO. RICONOSCI IL SUO PRESTIGIO, E VIVI IN SALUTE.

L'aquila trionfale di cui parla l'iscrizione, la quale spicca il volo hinc ad imperium, è celebrata in una fontana in pietra calcarea, situata nel centro del paese, risalente probabilmente alla seconda metà del XVII secolo.

 
Lapide alla Porta Napoli, rivolta al viandante che entra nella Città
 
Porta Napoli
 
Fontana dell'Aquila Romana, simbolo di Arpino. Sullo sfondo, palazzo Conti-Pesce
 
Fontana dell'Aquila Romana, particolare
 
Le mura ciclopiche all'interno della città di Arpino in una ricostruzione di mons. Luigi Ippoliti (1929)

Fu teatro di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C. Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio[8]. e divenne prefettura. Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana di pieno diritto.

La sua importanza crebbe fino ad ampliare il suo territorio che raggiungeva a nord-ovest Casamari (anticamente Cereatae) e a sud Arce.

Gaio Mario ne fu cittadino, e il suo nome è ricordato non solo nell'etimologia della località, allora arpinate, di nascita, Casamari (Casa Marii), ma anche nell'etimologia della regione francese della Camargue (Caii Marii Ager), come sostenuto dallo storico francese Louis-Pierre Anquetil nella sua opera "Histoire de France" (ed. postuma 1833, tomo 1, pagg. 52 ss., ed. 1851-1853, tomo 1, pag. 40). La tradizione orale della città di Arpino sostiene che Mario, dopo aver sconfitto i Germani ad Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e nella battaglia dei Campi Raudii, all'apogeo della sua gloria, non dimenticasse la sua patria d'origine e, disponendo della Gallia transalpina come terra di conquista, donasse ad Arpino quei territori, le cui rendite servirono a mantenere i templi e gli edifici pubblici della città.

Con Silla iniziò la lenta decadenza della città, che si protrasse durante l'epoca imperiale.

Anche l'avvocato, politico e filosofo romano Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C. e la sua città fu spesso citata nelle sue opere; in tempi moderni è stato dato il suo nome al corso principale della città, al convitto nazionale Tulliano, al liceo ginnasio Tulliano, alla torre medievale dell'acropoli e a diverse altre istituzioni.

 
Pianta topografica della Città di Arpino (comprendente l'Acropoli) stampata sul volume "Viaggi nelle antiche città del Lazio" di Marianna Candidi Dionigi, del 1809/1812

Nell'Alto Medioevo le sue mura fortificate ne fecero un centro di rifugio e difesa dalle invasioni barbariche. In questo periodo Arpino fu più volte contesa tra il Ducato romano, il Ducato di Benevento, l'invasione dei Franchi (860), le scorrerie dei Saraceni. Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni, poi degli Svevi e del Papato e dovette subire due distruzioni: la prima nel 1229 con Federico II e la successiva nel 1252 a opera di Corrado IV. In questa seconda occasione i danni furono molto rilevanti: la città fu rasa al suolo e furono perdute molte delle antiche testimonianze romane. Gli abitanti trovarono rifugio nella vicina località fortificata di Montenero.

Nel 1580 Arpino entrò a far parte del Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli. Il Ducato fu soppresso nel 1796 e con esso Arpino entrò a far parte prima del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie, fino al 1860. Entrò a far parte della provincia di Terra di Lavoro, in Campania, fino al 1927, dopodiché, con l'istituzione della provincia di Frosinone, divenne parte della nuova provincia.

Simboli modifica

 

Lo stemma è stato riconosciuto con DPCM del 13 febbraio 1953.[9]

«D'argento, a due torri quadre di rosso, aperte e finestrate del campo, fondate su campagna di verde, attraversata da un fiume al naturale, passante fra le torri e terminante in punta; all'aquila di nero, dal volo spiegato, poggiante sui merli delle torri stesse, sormontate da un listello di rosso svolazzante in fascia, caricato della scritta in argento: hinc ad imperium. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone, concesso con DPR del 9 luglio 1953[9], è un drappo di bianco al palo di rosso.

Onorificenze modifica

«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 13 giugno 1989[9]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Santa Maria di Civita

Architetture religiose modifica

  • San Michele Arcangelo;
  • Santa Maria di Civita;
  • Sant'Andrea Apostolo;
  • San Vito Martire;
  • San Sosio.
  • Sant'Antonio di Padova

Architetture militari modifica

Siti archeologici modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Acropoli di Arpino.

Nella sua cinta di mura poligonali, dette "ciclopiche" e datate al XIII secolo a.C., si apre una singolare porta nota come "arco a sesto acuto", propriamente un arco a mensola.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Religione modifica

La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica nell'ambito della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

Tradizioni e folclore modifica

 
Panorama di Arpino

Gonfalone di Arpino modifica

Il Gonfalone di Arpino è il palio dei quartieri e delle contrade di Arpino. La manifestazione folcloristica si svolge annualmente dal 1971 il sabato e la domenica successivi a Ferragosto[11] e vede in gara tra loro i quartieri Arco, Ponte e le contrade Collecarino, Vallone, Vignepiane e Vuotti. Le gare sono precedute da feste di quartiere, da balli tradizionali e dalla sfilata in abiti folcloristici comunemente definiti ciociari.[12] Il Gonfalone è assegnato sulla base dei risultati di sei gare in cui si sfidano gli atleti dei quartieri e delle contrade partecipanti[13]. Durante le gare i partecipanti possono indossare esclusivamente vestiti della tradizione locale dell'Alta Terra di lavoro. Calzano, inoltre, gli zampitti, noti in romanesco come cioce, una calzatura anticamente utilizzata in alcune aree remote montane dell'Europa meridionale e orientale, eccezion fatta per gli atleti del tiro alla fune, che utilizzano calzature moderne per motivi di sicurezza.

Lingue e dialetti modifica

Il dialetto arpinate fa parte dei dialetti laziali meridionali.[14]

Cultura modifica

 
Busto di Marco Tullio Cicerone

Istruzione modifica

Eventi modifica

Certamen Ciceronianum modifica

Il Certamen Ciceronianum Arpinas è una gara di traduzione e commento di brani di Cicerone che si tiene tradizionalmente a maggio da diversi decenni.

Libro di pietra modifica

Dal 1984, grazie all'iniziativa del poeta Giuseppe Bonaviri, Arpino ospita una singolare antologia di poesie incise su lastre di pietra e installate in vari punti caratteristici nel paese e negli immediati dintorni[15][16][17].

Economia modifica

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[18]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Arpino 374 1,11% 0,08% 803 0,75% 0,05% 374 824 382 911
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 374 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano l'1,11% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 803 addetti, lo 0,75% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di due addetti (2,15).

Artigianato modifica

Tra le attività economiche più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, come la produzione di mobili in stile.[19]

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Ferrovie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Arpino.

Amministrazione modifica

Storicamente parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro, nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Arpino passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.

 
Acropoli di Arpino, arco a sesto acuto

Gemellaggi modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Sport modifica

Calcio modifica

A.S.D. Terra di Cicerone squadra che milita nel girone I di prima categoria laziale.

A.S.D. Terra di Cicerone è una società di calcio che rappresenta i comuni di Arpino, Fontana Liri e Santopadre.

Calcio a 5 modifica

L'attuale squadra di calcio a 5 della città è la Società Sportiva Dilettantistica Arpino, nata nel 1954, che ha disputato campionati di calcio a 11 fino alla stagione sportiva 2017/2018. Dal 2018 partecipa al campionato di calcio a 5 Dilettanti -Serie D Latina- girone A.

Tennis modifica

È presente un circolo affiliato alla Federazione Italiana Tennis: Polisportiva Eco.Trans. Libertas Arpino Dilettantistica .[20]

Softair modifica

La squadra della città dì Arpino è il “Battaglione Cicero” presente sul territorio fin dal 2009 ha all’attivo più dì 50 eventi competitivi su tutto il territorio nazionale, dal 2021 è affiliato al circuito CSEN.

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, pagina 40.
  5. ^ a b Arpinoturismo.it Dove si trova, su arpinoturismo.it. URL consultato il 28 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2010).
  6. ^ Comuni-italiani.it Arpino: clima e dati geografici, riscaldamento, su comuni-italiani.it. URL consultato il 28 maggio 2010.
  7. ^ Rizzello, M., Note preliminari sull’insediamento pre-romano di Civita Falconara (Arpino), in Terra Dei Volsci, 1990 [1989], pp. 19-32.
  8. ^ Tito Livio, Ab urbe condita libri, X, 1.
  9. ^ a b c Arpino, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Il Gonfalone - Che cosa è, su Il gonfalone di Arpino. URL consultato il 30 gennaio 2020.
  12. ^ Sebbene il termine "ciocia" sia proprio del dialetto romanesco e ignoto ai dialetti laziali meridionali e lo stesso termine "ciociaria" sia scorretto dal punto di vista storico e geografico, il termine è spesso usato per le manifestazioni turistiche di alcuni centri della provincia di Frosinone.
  13. ^ Le Gare, su ilgonfalonediarpino.it. URL consultato il 13 febbraio 2020.
  14. ^ Per un'introduzione a questo dialetto si veda, sebbene datato, lo studio di E.G. Parodi, Il dialetto di Arpino, in "Archivio Glottologico Italiano", 1892.
  15. ^ Libro di Pietra sul sito ArpinoTurismo.it
  16. ^ Lista dei libri di pietra di Arpino
  17. ^ Libri di pietra ad Arpino su GoogleMaps
  18. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 2 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  19. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  20. ^ I circoli sul sito della Federtennis

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN235655297 · SBN RMLL004088 · LCCN (ENnb2008018243 · GND (DE4427172-4 · BNF (FRcb15332601g (data) · WorldCat Identities (ENviaf-235655297