L'ipotesi di cessione totale di Telco a Telefónica e le dimissioni di Bernabè modifica

Nella notte del 23 settembre 2013, Generali, Mediobanca ed Intesa Sanpaolo raggiungono un accordo con Telefónica per la cessione a quest'ultima delle loro quote in Telco. L'operazione permetterebbe al gestore spagnolo di portare dal 46 al 66% la sua partecipazione nella holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia, con un'opzione per un ulteriore incremento fino al 70% nel breve periodo per poi arrivare al 100% a partire da gennaio 2014 in caso di approvazione da parte delle autorità Antitrust.

Il 3 ottobre 2013 Franco Bernabè dà le dimissioni come presidente di Telecom Italia ricevendo una liquidazione di 6,6 milioni;[1] tutte le deleghe sono affidate temporaneamente all'ad Marco Patuano.

Prova modifica

Il 16 aprile 2014 si tiene l'assemblea societaria che insedia un nuovo Consiglio di Amministrazione, a maggioranza di membri indipendenti, e procede con la nomina dei nuovi amministratori e di Giuseppe Recchi a Presidente del nuovo Consiglio di Amministrazione;[2] nel CdA del 18 aprile vengono conferite le deleghe e Marco Patuano confermato Amministratore delegato.[3]

Il 16 giugno 2014 Generali, Mediobanca ed Intesa Sanpaolo hanno annunciato l'intenzione di uscire dal patto di controllo inerente l'holding Telco S.p.A.: in virtù di ciò, nei prossimi mesi Telefónica deterrà direttamente una partecipazione di circa il 15% in Telecom Italia, diventandone unico azionista di controllo,[4] anche se di fatto gli amministratori Recchi e Patuano dichiarano che la società viene gestita come una public company. La modifica della Corporate Governance riduce il peso dell'azionista di controllo e traghetta progressivamente l'azienda verso lo status di Public company. [5] [6]

Il 16 luglio 2014 Telefonica si avvia a ridurre sotto il 10% la propria partecipazione in Telecom Italia attraverso l'emissione di un bond convertendo in azioni Telecom da 750 milioni, pari quindi a circa il 6% del capitale del gruppo italiano. L'annuncio degli spagnoli, che con lo scioglimento di Telco avrebbero il 14,8% di Telecom, è in pratica una mossa preventiva in funzione Cade: a dicembre l'Antitrust brasiliano - dopo il rafforzamento di Telefonica nella holding Telco che è primo socio di Telecom - aveva sottolineato che l'incremento della quota era contraria agli impegni assunti con l'Authority e aveva chiesto agli spagnoli di conseguenza di uscire da Telecom Italia o di vendere Tim Brasil per riequilibrare la propria presenza nel mercato sudamericano. Con il convertendo triennale dunque Telefonica va verso la riduzione del proprio peso in Telecom Italia, in pratica tornando a una situazione simile a quella che aveva prima dell'autunno scorso, e in proiezione conserverà una partecipazione intorno all'8% circa di Telecom Italia.

Nel 2014 è stato approvato il processo di fusione per incorporazione di TI Media in Telecom Italia, il cui perfezionamento è previsto entro il terzo trimestre 2015.[7]

Nell'aprile 2014 l'azienda ha annunciato un accordo con Sky Italia per permettere agli abbonati alla piattaforma Sky l'accesso ai contenuti attraverso la connessione in fibra ottica di Telecom Italia.[8][9][10][11]

  1. ^ Telecom, le dimissioni di Bernabé costano 6,6 milioni. Deleghe affidate a Patuano, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 3 ottobre 2013. URL consultato il 26 ottobre 2013.
  2. ^ Telecom Italia: Giuseppe Recchi nominato Presidente, il nuovo CDA in carica per i prossimi tre anni sarà composto da 13 membri, su telecomitalia.com, Telecom Italia, 16 aprile 2014. URL consultato il 12 maggio 2014.
  3. ^ Conferite le deleghe al Presidente e all’AD. Marco Patuano nominato Amministratore Delegato. Costituiti i Comitati Interni, su telecomitalia.com, Telecom Italia, 18 aprile 2014. URL consultato il 12 maggio 2014.
  4. ^ Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo confermano l'uscita da Telco, su key4biz.it.
  5. ^ «Telecom è già public company», su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 2 luglio 2014. URL consultato il 24 marzo 2015.
  6. ^ Recchi, presidente di Telecom Italia: “Siamo già una public company, nessun socio influenza la gestione”, su primaonline.it, Prima Comunicazione, 2 luglio 2014. URL consultato il 24 marzo 2015.
  7. ^ Telecom approva la fusione per incorporazione di Ti Media, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 19 febbraio 2015. URL consultato il 24 marzo 2015.
  8. ^ Accordo Sky-Telecom per la pay tv via fibra ottica. Dal 2015, su corriere.it, RCS MediaGroup S.p.A., 11 aprile 2014. URL consultato il 24 marzo 2015.
  9. ^ Telecom diventerà TIM entro il 2016: Patuano annuncia l'avvio del rebranding, su businessmagazine.it, 17 febbraio 2015. URL consultato il 10 aprile 2015.
  10. ^ businessmagazine.it, http://www.businessmagazine.it/news/telecom-diventera-tim-entro-il-2016-patuano-annuncia-l-avvio-del-rebranding_56073.html.
  11. ^ Natalia Aspesi, Cannes incorona Ken Loach, in La Repubblica, 29 maggio 2006, pp. 48-9.