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Quartiere Umberto I

Umberto I
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Liguria
Provincia  La Spezia
CittàLa Spezia
CircoscrizioneV
QuartiereUmberto I
Codice postale19122

Umberto I (detto anche Umbertino) è un quartiere della Spezia.

Il nome deriva dallo stesso re d'Italia Umberto I di Savoia, che lo inaugura il 15 agosto 1889.


Storia modifica

La nascita del Quartiere modifica

Il quartiere nasce nella zona di Piandarana, in seguito alla crescente esigenza di creare alloggi per le famiglie operaie arrivate in città in seguito alla costruzione dell'Arsenale militare marittimo della Spezia, ma già nell'epoca napoleonica erano state poste le basi per edificare sull'area: dopo la caduta della Repubblica di Genova, la città nel 1797 diviene parte della Repubblica Democratica Ligure. Successivamente al crollo dell'impero napoleonico, però, i lavori vennero meno, fino al totale abbandono, essendo che le risorse economiche dovevano essere destinate ad altro.

Dal 1815, anno in cui La Spezia si inserisce nell'ordinamento del Regno di Sardegna in qualità di sede dell'Intendenza della Provincia di Levante, inizia a registrarsi un progressivo incremento demografico, dato soprattutto dalla ripresa generale delle attività legate al mercato e all'imprenditoria, ma è dopo il 1857, a seguito dell'intervento di Cavour, che autorizzò lo spostamento dell'Arsenale da Genova alla Spezia, che si sentì l'esigenza di creare alloggi per la popolazione.

Tuttavia, è solo dopo la pubblicazione del Primo Piano Regolatore, del 31 Maggio 1862, che la costruzione dell'Arsenale risponde alle esigenze di una nuova pianificazione urbanistica della città, che doveva accogliere un numero sempre maggiore di maestranze, soddisfacendo così sia le pretese di natura militare, sia quelle di carattere sociale. [1]

Nel 1870 viene elaborato un Secondo Piano Regolatore, che doveva non solo "abbellire" la città, ma aveva anche lo scopo di risolvere il crescente problema di insufficienti abitazioni rispetto all'ondata di massa umana. Il piano prevedeva la costruzione di uno schema ortogonale, al cui centro vi erano disposti alcuni elementi peculiari, quali la nuova stazione ferroviaria, le caserme, la porta di accesso all'Arsenale e il Politeama. Tra i due ponti nodali, la stazione e le caserme, il piano prevede la costruzione di una grande piazza (Piazza Brin), che sarà il centro del futuro quartiere umbertino, che porta il nome del Re d'Italia del tempo. In particolare, nel 1873 il Ministro della Marina Saint Bon ribadì la necessità di alloggi per almeno mille famiglie operaie, per ovviare al problema delle affluenti masse di migranti, richiamati dalla prospettiva di nuovi posti di lavoro. Inizialmente il luogo scelto per accogliere la popolazione operaia furono i quartiere di Sant'Antonio, San Cipriano e Torretto, ma allo scattare del Secondo Piano Regolatore, si rifugiarono negli scantinati del nuovo quartiere centrale.

Note modifica

  1. ^ Coviello, p. 76

Bibliografia modifica

  • Francesca Alfonzetti e Fregosi Caterina, Plaza Brin, Pisa, Edizioni ETS, 2011, ISBN 978-88-4763-166-3.
  • Annalisa Coviello e Scandellari Valeria, Storia del quartiere umbertino: dalle case operaie ai palazzi liberty, La Spezia, Edizioni Giacché, 2010, ISBN 978-88-6382-020-1.
  • Paolo Cevini, Le città della Liguria. La Spezia, Genova, Sagep, 1984, ISBN 978-88-7058-098-3.
  • Arrigo Petacco, La Spezia in Guerra, 1940-45. Cinque anni della nostra vita, Bologna, La Nazione-Cassa di Risparmio della Spezia, 1984, ISBN 978-88-0442-675-2.